Giulianova, Susanna Camusso al convegno in ricordo di Pasquale Di Massimantonio

Susanna-CamussoGiulianova. Nella sala congressi del Kursaal di Giulianova lido si è svolto il convegno della Cgil “per ragionare dell’oggi, per preparare giorni e stagioni a misura dei sogni dei giovani, delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati”. E soprattutto per ricordare il sindacalista Pasquale Di Massimantonio, scomparso il 24 giungo del 1991.Di Massimantonio fu prima dirigente della Cgil giuliese e, successivamente, negli anni ’70 di quella provinciale. Gli anni delle grandi lotte sindacali, tutte menzionate negli interventi di amici e colleghi del tempo e nel volantino celebrativo: dalla Sadam alla Monti, senza dimenticare le battaglie per gli operai della Saig, Villeroy, del traforo del Gran Sasso e di tante altre piccole aziende e cantieri edili.

 

Tante battaglie in difesa di un lavoro che oggi nella provincia di Teramo soffre. È la provincia abruzzese dove nel 2010 si è fatto maggiore ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Il futuro non è roseo, a parte tirocini e stage il 23,8% di giovani tra 15 e 29 anni non studiano e non lavorano e il governo taglia. Sono i dati venuti fuori oggi e fanno parte di un rapporto che la Cgil di Teramo presenterà tra una decina di giorni. Oggi al Kursaal non solo politici, sindacalisti e familiari, ma anche tanti amici, hanno voluto con la loro presenza ricordare, concedere un po’ del loro tempo a Pasquale Di Massimantonio, che al di là delle idee politiche, rimane uno dei grandi personaggi giuliesi e di tutta la provincia. Una sala piena, non abbastanza grande per accogliere tutti i partecipanti, ha reso omaggio a Di Massimantonio. Diversi gli interventi, tra cui il segretario provinciale della Cgil Giampaolo Di Odoardo, il sindaco Francesco Mastromauro, il direttore della Fondazione Di Vittorio Adolfo Pepe, Sandro Melarangelo (che ha omaggiato il sindacalista con un ritratto apparso su tutti i manifesti della giornata). Le parole più appassionate, coinvolgenti sono pronunciate da chi lo conosceva e nell’atrio fuori, nei corridoi si raccontano gli aneddoti, gli scontri con i politici, anche quelli del Pci, la grande umanità di Pasquale che gli hanno fatto guadagnare grande stima e riconoscenza. Qualità morali che non godono più di grande considerazione, contesta il figlio, giovane studente, Daniele Di Massimantonio. Nell’amarcord generale, l’intervento del segretario nazionale della Cgil ha scaldato più volte la mani dei presenti. Susanna Camusso ne ha per tutti: le altre sigle sindacali, i ministri Tremonti e Gelmini e non poteva mancare Silvio Berlusconi. Un Paese e un governo che, seconda la Camusso, non garantiscono il futuro. Tante le misure criticate, come la riforma della scuola e dell’università, “difende le baronie” ha spiegato, il federalismo, che causerebbe “un taglio dei servizi che costringerebbero gli enti locali ad aumentare le tasse per poterli garantire”. No alla tassazione di consumi come vogliono Cisl e Uil e subito la patrimoniale come in altri Paesi europei, perché in Italia negli ultimi anni “gli unici a cui non sono aumentate le tasse sono quelli che vivono di rendite finanziarie”. Il segretario della Cgil chiede al governo di garantire un futuro ai giovani italiani, liberalizzando gli ordini professionali, riconoscendo come lavoro stage e tirocini, modificando la riforma Gelmini e garantendo diritti a tutti i lavoratori. Poi un accenno all’attualità: le proteste degli studenti dei mesi scorsi, le donne nelle piazze “trasversali” di domenica scorsa e i lavoratori non iscritti che hanno sostenuto le battaglie del sindacato, come nel caso del referendum Fiat. Per la Camusso sono tutti loro a decidere le mosse della Cgil, un sindacato che non prende decisioni dall’alto, ma “decidono i giovani, le donne e i lavoratori”. Dopo un lungo applauso un signore anziano si alza in piedi e grida: “Pasquale è vivo e lotta insieme a noi, le sue idee non moriranno mai”.  Altri applausi, perché vent’anni dopo il ricordo e la “riconoscenza” per Pasquale Di Massimantonio sono ancora vivi.

 

 

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