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Riperimetrazione del Borsacchio, tutti contro il Pd di Roseto: “sono loro i veri responsabili”

Roseto. A quanto pare, sono in molti a non aver gradito la conferenza stampa tenuta ieri a Cologna Spiaggia dall’On. Tommaso Ginoble, dal consigliere regionale Claudio Ruffini, dal sindaco di Roseto Franco Di Bonaventura e dall’assessore all’urbanistica Enzo Frattari, relativamente alla bocciatura, da parte del Consiglio regionale, della proposta di riperimetrazione della Riserva Naturale Borsacchio proposta dal PD e dal neonato gruppo di Futuro e Libertà. Contro il Pd si schierano i due opposti della politica rosetana: il Pdl e i Liberalsocialisti da una parte, la Federazione della Sinistra di Marco Borgatti dall’altra.

“Finalmente” si legge nella nota dei rappresentanti del centro destra “i cittadini di Cologna Spiaggia hanno potuto capire chi sono i veri responsabili dell’attuale perimetrazione votata dalla scomparsa maggioranza regionale di centro-sinistra a guida Partito Democratico e di cui faceva parte l’allora assessore regionale Ginoble il quale, in precedenza, era stato sostenitore dell’istituzione della Riserva Naturale del Borsacchio. Dimostrando ancora una volta un faccia di bronzo senza eguali, questi personaggi sono andati a tentare, goffamente, di scaricare su altri le loro evidenti e incontestabili responsabilità. Appare sempre più evidente che il delirio dei rappresentanti del Pd ha raggiunto oramai limiti di guardia”. Secondo i rappresentanti del centro destra rosetano, “accusare altri di non aver saputo rimediare ai danni creati da loro in precedenza è paradossale e la dice lunga sullo stato di confusione e di assoluta inaffidabilità di Di Bonaventura & C. Le affermazioni circa il danno causato a Cologna Spiaggia dalla Riserva sono del tutto infondate in quanto la stragrande maggioranza del territorio che fa parte del centro abitato è esclusa dall’attuale perimetro, ad eccezione del litorale. Il Partito Democratico dovrebbe piuttosto spiegare ai cittadini che fine ha fatto il PAN – Piano di Assetto Naturalistico, costato oltre duecentomila euro di progettazione, che da cinque anni attende di essere discusso in Consiglio Comunale per stabilire regole precise all’interno dell’area della Riserva compreso il tratto di litorale di Cologna Spiaggia. In quale cassetto dell’assessore Frattari si trova questo importante documento di programmazione?”. E ancora: “gli impudenti esponenti del Partito Democratico si sono dimenticati di informare i cittadini sulle numerose consultazioni già svolte dalla Commissione Consiliare regionale in merito alla proposta di riperimetrazione presentata dal Consigliere Berardo Rabbuffo che verrà inserita all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Regionale.  Ne auspichiamo l’approvazione attraverso un’ampia e trasparente discussione delle forze politiche in quanto un’eventuale revisione della Riserva non può essere ridotta all’approvazione di un emendamento nella finanziaria regionale. I danni veri li ha invece causati il Pd di Roseto attraverso l’introduzione di norme urbanistiche in materia di distanze tra fabbricati, causa di enormi disparità di trattamento. Danni ancora maggiori sono stati compiuti dal sindaco e dal suo Assessore Frattari con l’ostinata approvazione del Piano spiaggia”.

Per la Federazione della Sinistra, invece, i vertici amministrativi e politici del Partito Democratico di Roseto hanno semplicemente affermato il falso. “Il messaggio che vogliono far passare” scrive il portavoce Marco Borgatti “è che a Cologna tutto è fermo perché vige una legge regionale che, istituendo la Riserva, blocca lo sviluppo urbano del territorio e le attività commerciali. Una simile affermazione è gravissima. Cologna è bloccata non perché c’è una riserva ma perché mancano un PAN (Piano Assetto Naturalistico) e un Comitato di gestione. Vivere dentro una riserva non impedisce ai residenti di disporre di tutti i servizi e diritti previsti dalla legge per ogni cittadino italiano. All’interno di una riserva esistono case, attività commerciali , strade e posso essere fatti degli interventi sempre che esistano delle regole, un PAN appunto , ed un organo che valuti tali interventi, il Comitato di Gestione, in assenza di questi delle norme transitorie bloccano il territorio ed impediscono ogni intervento. Le norme transitorie sono temporanee e decadono appena si insedia un comitato di gestione che applica ed interpreta le regole fissate nel PAN. Oggi sono queste norme transitorie a bloccare Cologna e queste sono ancora in vigore perché il PD di Roseto è stato incapace di realizzare PAN e Comitato di Gestione. Quando i nostri amministratori saranno in grado di approvare un Piano Assetto Naturalistico e far nominare un Comitato di Gestione tali norme transitorie decadranno e Cologna sarà sbloccata”. Secondo Borgatti, “non serve eliminare la Riserva, che è una rara e preziosa opportunità per difendere il territorio e rilanciare l’immagine turistica di Roseto,  serve solo individuare delle regole e nominare persone che le interpretino. Non è quindi la Riserva che blocca Cologna ma l’inefficienza del PD che da anni governa solo con i risultati che potete vedere. Il blocco di Cologna è un altro errore dell’amministrazione in carica e stanno cercando ,in ogni modo e con ogni mezzo , di nascondere ancora una volta le pesanti responsabilità del Partito Democratico di Roseto. Chiediamo al PD di finirla con la propaganda ed iniziare a inseguire il bene dei cittadini”.