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Civitella del Tronto, bilancio previsione, opposizione: ritardo inaccettabile

Civitella del Tronto. ” Quarantotto giorni di ritardo”. E’ lo slogan, sarcastico, coniato da due consiglieri comunali di minoranza al Comune di Civitella del Tronto (Stefano Tucci e Luca D’Alessio) per etichettare il ritardo accumulato per l’approvazione del bilancio di previsione.

 

Strumento finanziario che sarà portato in approvazione domani, venerdì 17 giugno, in consiglio comunale. I due esponenti della minoranza hanno già annunciato che abbandoneranno l’aula, in forma di protesta, in occasione della discussione del bilancio.

 

 

 

Un ritardo incredibile”, scrivono i due in una nota, ” insensato ed assolutamente inaccettabile, soprattutto dopo la pesantissima missiva di rimprovero inviata in merito al Comune di Civitella dal Vice Prefetto Vicario Silvana D’Agostino.

 

Malgrado la gravità e l’autorevolezza del richiamo Istituzionale ricevuto dal comune il 20 maggio, protocollato il 23, che fissava in giorni venti l’ulteriore proroga per l’approvazione del documento programmatico, l’Amministrazione Di Pietro ha convocato il Consiglio Comunale per il 17 giugno, non ottemperando nemmeno a quest’ultima scadenza, pena l’avviamento della procedura di scioglimento del Consiglio Comunale.

 

 

Per non parlare della notifica di tale lettera prefettizia ai Consiglieri di minoranza da parte dell’amministrazione comunale, inserita nella corrispondenza ordinaria come se appartenesse ad una qualsiasi associazione o privato e la questione trattata fosse quasi irrilevante.

 

 

Ci auguriamo che Il Sindaco Di Pietro non abbia giocato spericolatamente con scadenze, convocazioni ed approvazioni.

 

 

Ad oggi il motivo di tale ritardo ci risulta ancora sconosciuto ed in attesa di risposta come già successo in precedenza per altre questioni, poiché da sempre l’assolutismo di questa Amministrazione non ha mai consentito un reale dialogo con l’opposizione, a maggior ragione su temi così delicati e rilevanti.

 

“In questa vicenda surreale e rischiosa”, si legge ancora, ” non sono stati di fatto interpellati i Capigruppo di minoranza per trattare anticipatamente il gravoso problema e né tantomeno è stata concordata insieme la data di fissazione del Consiglio”.