Ultima la nota del PD locale, a firma del segretario Emidio Della Sciucca, nella quale si parla di dissesto finanziario dovuto a una gestione “allegra” della cosa pubblica. Secondo la maggioranza una “polemica originata da un mero errore di pubblicazione sul sito dell’ente relativo al parere espresso dal responsabile finanziario sul bilancio di previsione, che ha generato allarme e confusione, come chiarito dal sindaco Gabriele Astolfi. Una precisazione colta e condivisa dai componenti del PD in consiglio comunale, i quali, nel corso del consiglio si sono dissociati da quanto espresso dal PD locale, creando, di fatto una rottura nel partito. I consiglieri PD, il capogruppo Alfonso Prosperi, i consiglieri Pierluigi Mattucci, Chiara Di Nardo Di Maio, e la consigliera e vice presidente della Provincia di Teramo, Barbara Ferretti, infatti hanno firmato un documento nel quale si dissociano dall’affermazione riferita al consiglio comunale secondo la quale: ‘si cerca di confondere il giudizio dei cittadini cambiando le carte in tavola, imponendo alla struttura amministrativa di sostituire documenti, cercando di addolcire l’amara pillola della gravità della situazione del nostro Comune con messaggi mistificatori e volutamente rassicuranti che non possono coprire le gravi difficoltà esistenti’ facendo presente di non aver proprio preso parte alla redazione del documento contenente tale affermazione”.
“Il comune di Atri, – ricorda il sindaco Astolfi – pur nelle normali difficoltà di cassa, come accade a tante amministrazioni pubbliche, non è assolutamente, né si trova in uno stato di pre-dissesto finanziario e neppure a rischio di procedura di riequilibrio. Lo dimostra la capacità che il Comune ha di contrarre mutui per investimenti e infrastrutture per oltre 2 milioni di euro nel 2016, a differenza di altri comuni similari”.
Con delibera 121 dello scorso 6 giugno, infatti, la giunta comunale ha preso atto di un errore di pubblicazione che si è verificato. A essere stata pubblicata è stata, infatti, una bozza di parere sul bilancio con frasi incomplete e ancora in corso di predisposizione nella quale si richiama l’attenzione sulle difficoltà di cassa dell’ente e si invita l’amministrazione ad attuare un piano di alienazione immobiliare, in assenza del quale e nell’eventualità di ulteriore aggravio della situazione di cassa, il Consiglio Comunale dovrà valutare la possibilità di accedere alla procedura di riequilibrio finanziario a cui diversi enti stanno ricorrendo.
“Nessuna carta in tavola cambiata – precisa Astolfi – solo una dovuta e giusta ammissione di un errore della figura addetta e la conseguente correzione. Preciso inoltre, che il piano delle alienazioni è stato già approvato con la delibera 106 del 12 maggio 2016 per un valore stimato di oltre 2 milioni di euro, comprende immobili, ma anche la rete di distribuzione gas e metano che, contrariamente alla maggior parte dei comuni, è ancora integralmente di proprietà del Comune di Atri e il cui valore supera i 4 milioni di euro. Abbiamo parecchi beni non monumentali da vendere per esempio il mercato coperto in viale Risorgimento, gli appartamenti delle ex carceri, il cui bando di vendita è in procinto di essere pubblicato, e poi ancora terreni e garage. Volevamo alienare il palazzo dell’ex pretura, ma è stato affittato al commissariato di polizia a fine anno”.
“Quanto all’utilizzo delle anticipazioni di cassa, di circa 80 mila euro, – conclude Astolfi – è dovuto ai mancati trasferimenti da parte dello stato di oltre 2 milioni di euro per il solo 2016 e dalla Regione Abruzzo per oltre 300 mila euro per servizi già sostenuti dal comune e, infine, dai ritardi nei pagamenti dei tributi da parte di cittadini e aziende, sicuramente, a causa della profonda crisi che attanaglia l’Italia intera il Comune è in grado di ripagare i propri debiti. Non aumenteremo le tasse e non c’è alcun rischio di dissesto per l’ente”.