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Teramo, Università telematica, Cavallari (Pd): “che fine ha fatto la protesta?”

Teramo. “Buffa, questa nostra città. Per una settimana si è fatto un gran parlare dell’approdo a Teramo dell’Università La Sapienza, un colosso che, con un proprio braccio telematico, si sarebbe insediato nel nostro territorio, poi, più nulla”. A sostenerlo è Giovanni Cavallari, capogruppo del Pd di Teramo, che ricorda in una nota le tante “levate di scudi” contro l’apertura di Facoltà gemelle rispetto a quelle dell’Ateneo teramano.

“Il Sindaco Brucchi annuncia una mobilitazione decisa e chiama a raccolta il presidente della Provincia Valter Catarra e il Rettore Rita Tranquilli Leali, pur di scongiurare quello che viene considerato un danno rilevante non solo per l’Ateneo teramano, ma per l’intero territorio. Il Senatore Tancredi annuncia un’interrogazione al Ministro Gelmini, il Rettore Tranquilli Leali invia lettere alle autorità ministeriali, locali e accademiche per protestare contro l’iniziativa ed evitare l’apertura dei nuovi corsi di laurea, la Consigliera Comunale Alessia De Paulis da una parte non disconosce l’iniziativa del Sindaco Brucchi nella mobilitazione, ma dall’altra  resta a fianco del papà, durante la conferenza stampa che annunciava l’apertura dell’università. Ora, delle due l’una: o qualcuno è impazzito, o quel qualcuno pensa di poter prendere in giro i cittadini teramani”. Il Pd si chiede dunque che fine abbiano fatto le lettere, le interrogazioni al Ministro, le cordate col presidente della Provincia e col Rettore dell’Università di Teramo. “E’ già acqua passata?” conclude Cavallari? “Intanto Unitelma ha aperto, i giornali tacciono e le lettere di protesta del centro-destra teramano, probabilmente, si saranno perse nei meandri di Poste Italiane”.

Sullo stesso tema interviene il Segretario Provinciale della Lega Nord Abruzzo, Franco De Angelis che, in merito alla dichiarazione rilasciata dal Rettore (“L’Università Telematica non ci fa paura”) dichiara: “Sono letteralmente stupito da questa dichiarazione, mi sembra la situazione del Titanic: la nave affonda ma l’orchestra continua a suonare. Forse il Rettore non si è accorto di aver perso una bella fetta di mercato: il fatto di non aver avviato l’e-learning ci ha tolto una grossa parte di potenziali studenti. Poteva farle l’Unite le convenzioni con le Pubbliche Amministrazioni prima, anziché lasciare il campo ad altri. Forse ancora non si è reso conto che le classi dal 1990 sono quelle interessate dal calo delle nascite e che andavano integrate con altri studenti, magari più anziane. Il Rettore dice che non c’è paragone tra la frequenza di un corso universitario o uno on line. Certo se si frequentano facoltà scientifiche non ci sarebbe, ma con facoltà umanistiche. Vogliamo con forza l’accorpamento ad una università più forte e capace per non far sparire le facoltà da Teramo. Cosa fare? Prendere la 24 ore, schiodarsi dalla poltrona e iniziare a promuovere davvero il Prodotto Unite con un’operazione di marketing territoriale davvero efficace”.