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Teramo, il Comune verso il pre-dissesto. Pomante: “Lo avevamo detto”

Non ci sta ad essere considerato un uccello del malaugurio e, all’evidenza dei fatti, per il consigliere comunale arancione, Gianluca Pomante, non resta altro che prendere atto di quanto i suoi timori, che aveva anticipato già un anno fa sulla possibile situazione catastrofica per le casse comunali, si sono puntualmente verificati. Il pre-dissesto alle porte, infatti, sta diventando realtà e per il consigliere di opposizione appare difficile che il primo cittadino possa continuare ad essere credibile quando dice di voler creare una nuova Giunta di qualità “perché senza tornare al voto, sarà sempre in preda a ricatti e pretese di fazione”.

E nel ricordare come negli ultimi due anni abbia presentato oltre sessanta interrogazioni di cui solo alcune (“le più elementari”) hanno ricevuto risposta, Pomante parla di una “resa senza precedenti, di un’Amministrazione priva di argomenti, incapace di rispondere, incapace di fornire chiarimenti sulla propria attività”.

Dopo aver vissuto ‘momenti di gloria’ come la rotonda ovale e l’Ipogeo a Piazza Garibaldi, per pietà tacendo di Garibaldi a Porta Reale e della ‘città del pedone e della bicicletta’”, scrive Pomante, “questa Amministrazione oggi vive un momento in cui tutti i gruppi di maggioranza sostengono la necessità di formare una Giunta di qualità, supportata da professionisti e tecnici, comitati e consulte, implicitamente ammettendo che, fino ad ora, siamo stati amministrati da dilettanti allo sbaraglio, che navigavano a vista ed erano incapaci perfino di scegliere da chi farsi consigliare. Una città, dulcis in fundo, umiliata dalla Team, che impedisce ai cittadini di tumulare i propri cari e lascia che il vento dissemini la plastica in giro, senza che nessuno si preoccupi di trovare soluzioni alternative”.

E non accetta che come capro espiatorio di una situazione insostenibile venga indicato il presidente della Ruzzo Spa, reo solo di aver svolto il proprio dovere, apparendo “gigante” nella sua opera di risanamento della municipalizzata, e facendo sentire gli altri “nani”.

Teramo”, continua Pomante, “è ormai come ridotta come Gaza, solo che da quelle parti abbondano le bombe mentre qui abbondano i politici senza capacità. I risultati sono gli stessi. Però, bisogna ammetterlo, gli ultimi sono stati ‘unici’ nel devastare la città e ‘democratic'” nel far imbestialire tutti come nessuno a memoria d’uomo. Oggi, a Teramo, protestano tutti, senza distinzione alcuna: destra, centro, sinistra, movimenti civici, movimento cinque stelle, opinionisti d’ogni risma ed estrazione, dipendenti, collaboratori, perfino i simpatizzanti più estremisti, che su Facebook non sanno più cosa dire per non prendere pernacchie ed insulti a profusione”.

Adesso”, conclude il consigliere, “cari teramani, ce la prenderemo in quel posto comunque, perché, anche a voler spalmare il debito maturato nei prossimi trent’anni, ne serviranno almeno dieci per riparare i danni fatti da chi avete votato e riconfermato. Perchè nel baratro, ormai, stiamo precipitando, e non abbiamo neanche il paracadute. Comprendo il disagio di molti di sentirsi apostrofare da chi è onesto e libero, ma questo è il prezzo da pagare per aver piegato la propria dignità alla brama di potere e di denaro. Chi è causa del suo male, ora pianga se stesso.Gli altri si facciano forza, abbiamo combattuto con onore”.