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Teramo, De Sanctis (Pd): “Che fine hanno fatto i parcheggi liberi?”

Mancanza di una strategia del piano urbano per la sosta in città compatibile le esigenze dei residenti in centro storico senza tuttavia comprimere le necessità di tutti i cittadini teramani. Ad affermarlo è la consigliera comunale del Pd, Ilaria De Sanctis, che accusa il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, di non aver avuto una programmazione corretta nella gestione dei parcheggi, privilegiando solo i residenti e imponendo “una sorta di tassa urbana di soggiorno a chi vuole o deve, magari per lavoro, sostare in città e non risiede in centro”.

L’ultimo esempio per la consigliera è accaduto in via Mario Capuani, che seguirebbe il quartiere san Giorgio e Santa Maria a Bitetto nei quali gli stalli non a pagamento sono stati lasciati solo ai residenti. “In un crescendo di misure volte a eliminare parcheggi liberi”, scrive la De Sanctis, “abbiamo assistito a paletti impattanti disseminati in ogni dove, introduzione di parcheggi per un tempo limitato, eliminazione materiale di parcheggi liberi, resistenza dei soli parcheggi a pagamento, parcheggi destinati ai residenti, senza ben capire la strategia urbana”.

Se, infatti, l’obiettivo era di rendere più fruibile il centro ai pedoni, per la consigliera del Pd sarebbe stato più opportuno trovare soluzioni alternative per fare in modo che la città possa essere raggiunta i maniera semplice. E si chiede quali siano i risultati ottenuti grazie alla promozione del bike sharing o del car pooling, definiti esperimenti fallimentari, che non hanno apportato alcun reale beneficio

Probabilmente”, conclude la De Sanctis, “quello che non è ben chiaro al sindaco è che limitare così i parcheggi del centro, prima di creare delle infrastrutture, come aree di parcheggio di scambio fuori le mura, idonei a recepire l’utenza e rete di collegamento ad hoc con il centro, è un attentato all’economia cittadina, caratterizzata dalle saracinesche abbassate. E che non vengano presi come scusante a questa mancanza i parcheggi San Francesco e San Gabriele, o quello nuovo nei pressi della stazione ferroviaria, perché, ad ogni modo, sono sempre a pagamento”.