“Dov’è finito il Pd di Teramo e dove sono gli amici di Teramo Nostra che con me hanno partecipato lo scorso luglio a Roma al tavolo con il ministro Dario Franceschini?”. E’ il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi a chiamare in causa i rappresentanti locali del Partito Democratico, rei, a suo dire, di non essersi indignati a seguito della esclusione del progetto di riqualificazione del Teatro romano teramano dal miliardo di euro che il Governo ha messo in campo nel Piano strategico di Turismo e Cultura.
“Evidentemente questo ci deve far capire che il peso che il Pd di Teramo ha a livello nazionale è pari a zero”, continua il primo cittadino che sostiene di essere ancora in attesa di una risposta formale da parte dei rappresentanti di Governo, dopo aver inviato ben tre lettere al ministro Franceschini, insieme ad un invito personale nella città di Teramo, e una al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
“Abbiamo ricevuto l’ennesimo schiaffo da parte del Governo”, aggiunge Brucchi, “e non accetto tentativi di giustificazione da parte di chi cerca di arrampicarsi sugli specchi”. Il sindaco ha ribadito anche di avere tutta la documentazione necessaria e uno studio di fattibilità pronto, con gli impegni già assunti da Regione e Fondazione Tercas. E a chi ventila l’ipotesi che manchi un progetto esecutivo, fa presente che non può permettersi di “anticiparlo” senza avere la certezza del finanziamento.
“Scorrendo gli interventi inseriti nel Piano”, conclude Brucchi, “vedo tante opere importanti, tra le quali i 30 milioni per il centro storico dell’Aquila. Ma ritengo che il nostro Teatro Romano abbia tutte le carte in regola per essere accanto a questi e, dopo tutto quanto il lavoro fatto per promuovere la sua riqualificazione, non accetto da nessuno che mi si facciano accuse di disinteresse a riguardo”.