“Sono diversi anni – ha spiegato Mercante – che il servizio obitoriale nei presidi di Teramo, Giulianova, Atri e Sant’Omero non viene gestito direttamente dalla Asl di Teramo ma affidato all’esterno ad una ditta, che seppure scelta con gara pubblica, è sempre la stessa dal 2009 anche grazie alle continue proroghe. Una decisione da parte dei vertici dell’Azienda sanitaria che comporta una spesa enorme che, dal primo affidamento fino alla scadenza del prossimo, supera grandemente i tre milioni di Euro. Cifra, questa, spropositata e certamente più elevata di quella che la Asl sosterrebbe gestendo in proprio il servizio, con apposito personale specializzato. A ciò si aggiungano anche i dubbi sulla effettiva possibilità da parte della azienda affidataria di gestire gli obitori in base a quanto previsto dalla vigente normativa regionale.
“È inconcepibile – ha continuato Mercante – che si taglino servizi e prestazioni essenziali che incidono sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini, perché occorre risparmiare ed evitare gli sprechi, e poi si spendano soldi pubblici per servizi che la Asl potrebbe gestire direttamente. Senza dimenticare, poi, che quella di Teramo è l’unica Asl in Abruzzo ad affidare il servizio all’esterno”.
“Ora – ha concluso Mercante – spetterà a D’Alfonso e Paolucci rendere note a tutti le motivazioni di tale scelta dal momento che non si possono da un lato giustificare decisioni discutibili, come la soppressione dei quattro punti nascita o la chiusura indiscriminata di reparti e servizi nei nostri ospedali, con la necessità di ridurre i costi e dall’altro consentire una spendita di denaro superflua ed inutile. Se si deve tagliare lo si faccia solo e soltanto se e dove possibile e mai a discapito dei cittadini”.