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Provincia Teramo, piste ciclo-pedonali per la riqualificazione dei fiumi

Teramo. Partirà da Teramo il progetto pilota relativo alla tutela e alla salvaguardia dei fiumi regionali,  attraverso la collaborazione tra Provincia, Regione, associazione dei cavatori e associazioni ambientaliste.

 

L’idea di realizzare un gruppo di lavoro, coordinato dalla Provincia di Teramo, è nata in seguito al convegno dal titolo “Fiumi: problemi e soluzioni”, organizzato dalla segreteria provinciale dell’Mpa di Teramo, a cui hanno preso parte l’assessore comunale Giorgio D’Ignazio, l’assessore provinciale Elicio Romandini, il vicepresidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, il responsabile provinciale dell’Mpa Guido De Carolis, e rappresentanti del Wwf e dei cavatori. L’idea proposta nella tavola rotonda è quella di mettere in sicurezza i fiumi, liberandoli dai detriti che ne stanno provocando l’innalzamento e nello stesso tempo pulire e rivitalizzare gli spazi limitrofi, con la realizzazione di piste ciclopedonali a costo zero per le amministrazioni pubbliche, in quanto gli interventi sarebbero a costo dei privati, che beneficerebbero della ghiaia raccolta nei lavori di pulizia. Tra i vantaggi, anche quello di creare meno cave sul territorio e di riciclare il materiale raccolto. La nascita di piste ciclopedonali inoltre favorirebbe l’instaurarsi di attività ecocompatibili a ridosso dei fiumi, come piccoli chioschi e noleggio biciclette. Questo naturalmente consentirebbe anche un maggiore controllo e impedirebbe il degrado delle aree in questione, scoraggiando anche il triste fenomeno delle discariche abusive a cielo aperto che spesso sorgono vicino ai fiumi, proprio perché considerate zone incontrollate. Nell’illustrare il progetto, il responsabile dell’Mpa provinciale Guido De Carolis ha chiesto anche la realizzazione di una legge regionale ad hoc. “Grazie al federalismo demaniale le regioni potranno legiferare su questa materia, sarà importante anche istituire delle commissioni a cui parteciperanno le associazioni ambientaliste perché il prelievo di materiale dai fiumi ovviamente sarà controllato e bilanciato”. De Matteis ha quindi proposto di “partire dal basso”, ossia di  discutere il progetto, prima ancora che nell’apposita commissione regionale, all’interno di tavoli di lavoro, coordinati dalla Provincia di Teramo, aperti alle amministrazioni locali, ma anche ai cavatori e alle associazioni ambientaliste. “Si tratta – ha spiegato De Matteis – di un progetto interessante ma anche molto complesso, che deve prendere in esame una serie di importanti variabili, è quindi necessario, prima di stilare un progetto di legge, che si riescano a capire e sviscerare tutte le motivazioni e gli interessi reciproci,in modo da arrivare ad una legge condivisa”. L’assessore Elicio Romandini ha sposato con interesse l’invito di De Matteis e l’assessore Giorgio D’Ignazio ha dato l’assenso da parte del Comune di Teramo all’iniziativa, ricordando il progetto dell’anello verde del parco fluviale e quello per la realizzazione, in collaborazione con la Provincia, di piste ciclabili che arrivino fino al mare.