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Colonnella, aree edificabili non utilizzabili, critiche dall’opposizione

Colonnella. Aree diventate edificabili, con la variante al Prg del 2006, ma al momento inutilizzabili perché rientrano in zone classificate a rischio idrogeologico. E poi ancora, maggiori imposte da pagare per alcuni proprietari di terreni, che hanno visto mutare la destinazione urbanistica delle stesse aree (in edificabili), pur non avendo interessi specifici né a costruire né a vendere le proprietà.

La tesi è sostenuta dal gruppo consiliare di opposizione, al Comune di Colonnella, che punta l’indice sul vigente piano regolatore, che rappresenterebbe uno strumento urbanistico di chiara matrice elettorale e che ora mostra le sue anomalie. La polemica è tornata d’attualità in questi giorni, visto che a quanto pare alcuni cittadini, in procinto di realizzare immobili in alcune zone del territorio, si vedono negare la concessione edilizia, perché le aree necessitano una declassificazione da parte di enti sovra comunali (per esempio l’autorità di bacino), in quanto ricadono su zone a rischio esondazione, e comunque ricomprese nel Pai (piano di assetto idrogeologico). “ La decisione di presentare il piano regolatore a ridosso delle elezioni comunali del 2006”, si legge in una nota del gruppo di minoranza, capeggiata da Matteo Marchetti, “ è stata motivata dalla necessità di procurare consensi elettorali trasformando proprietà private in aree edificabili; aspetto che abbiamo sempre denunciato e che ha oltre tutto ravvisato nel nuovo piano regolatore uno strumento di sfruttamento integrale del territorio, anche laddove il sistema economico, paesaggistico e sociale non lo permettono. Riteniamo che il sindaco Marco Iustini”, si legge ancora, “ così sveglio, scaltro ed attento soltanto ad alcuni aspetti del territorio, abbia illuso molti cittadini a scopo elettorale trasformando proprietà private in aree edificabili dove in realtà è complesso se non addirittura impossibile realizzare abitazioni e nel contempo gli stessi cittadini si ritrovano a versare imposte per un valore sovrastimato delle aree. Nei confronti dei proprietari di queste aree, riteniamo doveroso l’amministrazione comunale tuteli e favorisca il loro diritto, impegnandosi a percorrere procedure ed opere pubbliche di mitigazione delle aree per evitare che siano i cittadini o eventuali imprenditori a doversi caricare delle spese e delle lungaggini amministrative e burocratiche”.