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Fallimento Cirsu, Mosciano Nostra e Bellante Uniti si Può chiedono Consiglio Comunale allargato: ‘dimissioni atto dovuto’

Mosciano. I Consiglieri Comunali di Mosciano e Bellante, Maria Cristina Cianella per la lista Mosciano Nostra e Flaviana Pavan, Claudio Di Matteo, Emidio Di Sabatino e Giovanni Pompizii, per la lista Bellante Uniti si Può, in merito al fallimento della partecipata Cirsu spa, dichiarano il rammarico “di aver gridato, a gran voce e da tempo, che le politiche messe in atto, in questi anni, dai vari CDA e sostenuti dai Consigli comunali sarebbero andate, come sono andate, nel verso opposto rispetto alla tutela del pubblico interesse, giungendo, addirittura, alla declaratoria di fallimento, per come pronunciata dal Tribunale di Teramo. Ma nessuno ci ha ascoltato!”

Per i due partiti di opposizione “la sentenza di fallimento Cirsu, infatti, rappresenta esclusivamente una tristissima pagina di fallimento politico, amministrativo ed ambientale delle politiche messe in atto, in questi anni, dagli amministratori dei sei comuni soci. Di Mosciano e Bellante (in particolare e per quel che ci riguarda) delle politiche facenti capo esclusivamente al Partito Democratico, ai suoi alleati ed ai suoi rappresentanti. Un fallimento politico che, per l’amministrazione Galiffi, arriva a soli 14 mesi dal suo insediamento e per l’amministrazione Di Pietro in prossimità del rinnovo del Consiglio Comunale.
Come sempre le liste firmatarie proseguiranno per la ricerca della verità, della trasparenza, della legittimità e della tutela ambientale, soprattutto in un momento così delicato, ben liete del fatto che, anche presso altri comuni (oltre Mosciano e Bellante) altri rappresentanti di Minoranza abbiano deciso, finalmente, di abbandonare il limbo del silenzio, sull’annosa questione Cirsu; silenzio che, ad un certo punto, pareva far rimbombare il nostro grido di aiuto nel vuoto di una colpevole desertificazione politica ed amministrativa degli altri comuni soci della partecipata. Il nostro intento, difatti, è organizzare, insieme a tutte le forze, di ogni colore, che hanno rappresentanza nei sei comuni soci ed investite della questione o che lo vorranno, un Consiglio Comunale allargato, in modo da mettere in campo, questa volta sul serio, ogni utile azione a tutela dei comuni, sia per quanto concerne la questione patrimoniale, ma soprattutto quella ambientale. Ciò, indipendentemente, dalla richiesta di convocazione dei Consigli Comunali ad hoc presso ogni singolo ente. Ad oggi pretendiamo, sia come amministratori di pari livello a quelli di Maggioranza, che come cittadini, formali scuse dalle forze di Governo di Mosciano e Bellante, per averci etichettato come rappresentanti ‘eticamente scorretti’ (vedasi dichiarazioni del Consigliere Mirko Rossi, capogruppo PD al Consigliere Cianella nella seduta del 30luglio 2015) in quanto referenti di ricostruzioni-della vicenda Cirsu Spa-parziali e fuorvianti”.

Mosciano Nostra e Bellante Uniti si Può definisce “parziali e fuorvianti, invero ed alla luce dei fatti, sono le ricostruzioni che i nostri amministratori hanno fatto, fino alla sentenza di fallimento, del Cirsu. Non chiediamo le dimissioni, non serve chiederle. Le dimissioni, infatti, per una vicenda grave, come quella del fallimento di una società interamente pubblica ed in un paese normale dove il senso dell’istituzione e della rappresentanza dovrebbe essere ancora alto (per noi lo è), sono un atto dovuto. Il fallimento Cirsu, difatti e come sopra detto, è il fallimento dell’amministrazione Galiffi (per Mosciano) e dell’amministrazione Di Pietro (per Bellante). Un pensiero va, infine, agli operai ex Sogesa, che non hanno mai smesso di credere nella cosa pubblica ed, ovviamente, ai Consiglieri di Mosciano, oggi non più eletti, che, dal 2009, hanno speso il loro impegno, la loro dedizione e preparazione perché la verità venisse a galla” concludono Maria Cristina Cianella di Mosciano Nostra e i consiglieri della lista Bellante Uniti si può-Flaviana Pavan, Claudio Di Matteo, Emidio Di Sabatino, Giovanni Pompizii.