Teramo, Di Croce (IdV) chiede intervento Regione per le Comunità montane

gianni-chiodiTeramo. Riduzione delle Comunità montane. È la decisione di Gianni Chiodi, governatore della Regione Abruzzo, che starebbe per ridurre le comunità in questione da 19 ad 11. Scompare, così, in provincia di Teramo, la Comunità montana del Vomano, Fino-Piomba, sostituita da una Unione di Comuni.

“Dovremmo dire “bravo” a Chiodi che almeno riduce le Comunità montane, eliminandone 8, ma non è proprio così”. A lancia l’allarme Alberto Di Croce, esponente IdV di Teramo, che ha ribadito la contrarietà dell’Italia dei Valori alla sopravvivenza delle Province e delle Comunità montane. Una posizione sostenuta, secondo il politico, anche dal Pdl, anche se “nei fatti si comporta diversamente”.

Il governo nazionale, infatti, avrebbe azzerato ogni trasferimento finanziario alle Comunità montane, ma, dal canto suo, la Regione avrebbe stanziato soltanto 5 milioni di euro. “Quando, per farle funzionare decentemente, ce ne vorrebbero più di 30” lamenta Di Croce. “Sono in pericolo persino gli stipendi dei dipendenti, così restano in piedi ‘carrozzoni’ politici che, senza soldi, possono solo urlare alla luna”.

L’Italia dei Valori non ricorda di essere pienamente consapevole che la montagna, soprattutto in Abruzzo, rappresenta il più importante punto di riferimento e di salvaguardia delle risorse naturali, ma contesta l’avvio del processo di trasformazione federale dello Stato, che, secondo Di Croce, dovrebbe alzare il livello del confronto su una nuova politica per le aree interne che parta dalle amministrazioni comunali fino alla Regione.

“Sino ad oggi, però, Chiodi è stato del tutto assente” precisa il politico. “Sappiamo che la sanità e il post-terremoto lo assorbono pienamente,  però  ciò non toglie che debba comunque assicurare, in questa delicata fase di passaggio, le risorse finanziarie indispensabili per la gestione di alcuni servizi sociali, di impianti per il trattamento dei rifiuti, che alcune Comunità montane hanno avviato nel passato e di garanzia per la stabilità occupazionale del personale delle Comunità stesse”.

L’IdV suggerisce, pertanto, di trasferire la gestione, sia dei servizi anzidetti che delle risorse umane, presso altri enti che abbiano le competenze necessarie e la disponibilità dei propri organici per l’assorbimento.

 

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