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Da Mosciano e Bellante una mozione per la revoca del CdA Cirsu

Mosciano. I Consiglieri Comunali, Maria Cristina Cianella per la lista Mosciano Nostra e Flaviana Pavan, Claudio Di Matteo, Emidio Di Sabatino e Giovanni Pompizii, per la lista Bellante Uniti si Può, hanno protocollato nella giornata di oggi, nei rispettivi enti, la richiesta di inserimento di una mozione per la revoca dell’attuale CdA del Cirsu, da parte dei Sindaci, quali rappresentanti dei Comuni, nell’assemblea dei soci Cirsu.

Tale richiesta sarebbe sollevata non solamente in virtù della presunta illegittimità della composizione dello stesso CdA, poiché ancora in violazione del Decreto leglativo sulle quote di genere (nonostante l’avviso per la candidatura alla nomina di un componente di sesso femminile in seno al Consiglio di Amministrazione, di prossima scadenza), ma anche e soprattutto all’esito dell’ordinanza del 29.06.2015, che ha visto il Tribunale di Teramo rigettare, per inammissibilità, il ricorso cautelare proposto da Cirsu Spa nei confronti di AIA ed altri ex amministratori.

“Il tutto con condanna di Cirsu e, di conseguenza per i nuovi principi di bilancio anche degli enti soci, al pagamento delle spese legali che ammontano, compresi oneri ed accessori, a quasi 50.000,00 euro – spiegano i consiglieri di Mosciano Nostra e Bellante Uniti si può – Quello che nella mozione i Consiglieri lamentano è la lontananza, nei fatti e secondo le censure dei Tribunali mano a mano investiti, dei risultati delle politiche amministrative adottate dall’attuale CdA, rispetto al tanto decantato piano di risanamento della partecipata. Tra l’altro detto piano di risanamento è stato approvato, con apposita presa d’atto del solo Comune di Mosciano Sant’Angelo (non pronunciandosi, ad oggi ed in proposito, gli altri 5 comuni soci) con formale deliberazione del Consiglio Comunale del Febbraio 2015. A ciò si aggiunga che, ad oggi, presso il sito istituzionale del Cirsu non è consultabile lo Statuto, in dispregio di quanto sancito, sulla trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni e delle partecipate, dal D.Lgs.33/2013. Infine, ad oggi, nulla è dato sapere, presso i Consigli Comunali dei sei Comuni soci, degli esiti della remissione degli atti presso il Tribunale di Teramo, a seguito del decreto emesso dal Tribunale de L’Aquila in data 11.02.2015 che ha sancito la fallibilità di Cirsu Spa”.

Secondo Cianella, Pavan, Di Matteo, Di Sabatino e Pompizii è necessario “procedere, effettivamente, all’esercizio del controllo analogo cui ogni Comune socio è tenuto, a partire dal controllo delle azioni poste in essere dall’organo di amministrazione; azioni che, mancando di risultati, non possono che portare alla revoca dell’attuale CdA. CdA che, come detto, fino ad oggi, non è riuscito ad attuare quanto espresso nel piano di risanamento, con ulteriore indebitamento della partecipata e, di conseguenza, dei Comuni soci. Infine i Consiglieri auspicano che la presente mozione venga recepita e condivisa anche dagli altri Comuni soci paritari del Consorzio, per poter iniziare, una volta per tutte, a dare significato alla parola legittimità dell’azione amministrativa, volta esclusivamente alla tutela dell’interesse pubblico”.

DI SEGUITO LE DUE MOZIONI:

MOZIONE-CIRSU – MOSCIANO NOSTRA

MOZIONE-CIRSU-BELLANTE