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Movida, concorrenza sleale, Silb Teramo: i Comuni non controllano

Teramo. Su 32 esposti, solo il 13% ha ricevuto risposta dalle amministrazioni.

 

 

 
Sono le cifre, preoccupanti, dell’attenta analisi effettuata dal Silb di Teramo sul territorio di competenza.
Se da un lato, continua la lotta dell’associazione per fermare l’avanzata delle feste illegali, organizzate senza le autorizzazioni necessarie, a danno dell’economia sana del settore, di contro il presidente provinciale, Gianpiero D’Angelo, lamenta scarsa collaborazione da alcuni degli organi preposti al controllo.

 

 

 

“Nonostante le decine di segnalazioni da noi inoltrate – spiega D’Angelo – , solo una piccolissima percentuale viene presa in considerazione dalle amministrazioni che spesso sono le prime ad essere impreparate sull’argomento. Non convocano le commissioni comunali di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e molti dei referenti contattati, non hanno nemmeno risposto alla nostra richiesta di farne parte, nonostante la legge ce lo consenta e la nostra presenza in commissione provinciale lo confermi”.
Il perdurare di questa situazione, le conseguenze di una cattiva o assente informazione e preparazione sul tema, sta mettendo in ginocchio, ed in alcuni casi lo ha già fatto, le aziende che hanno investito nell’entertainment, che rappresentano una grossa fetta dell’indotto legato a turismo e divertimento.

“Sempre di più – il rammarico del presidente provinciale -, le strutture di eccellenza che versano in stato di abbandono. É una situazione che peggiora in maniera esponenziale ogni anno e soprattutto nei periodi estivi, quando associazioni culturali e sportive, circoli privati e movimenti politici organizzano concerti, dj set con somministrazione di bevande alcoliche, in tutto simili a serate disco, ma contravvenendo alle più semplici norme igienico-sanitare e di pubblica sicurezza”.

A ciò si aggiunge il danno fiscale, di portata incalcolabile, che si abbatte sulle casse dello Stato come su quelle dei locali a norma, il 90% dei quali fanno parte di Silb.

“Questo muro di gomma che respinge le nostre richieste di legalità mortifica gli imprenditori – aggiunge il presidente del Silb di Teramo – , mette a rischio le imprese, rafforza la banalizzazione e l’omogeneizzazione dell’offerta commerciale, indebolisce le specificita? e i valori dei mestieri ed offendere anche la rappresentanza di categoria, che cerca di offrire un contributo costruttivo contraccambiato spesso con provvedimenti contrari rispetto alle esigenze rappresentate. Sulla costa teramana c’é mancanza il controllo della sicurezza da parte dei vigili urbani della maggior parte dei comuni nelle ore serali ed é nullo in quelle notturne”.

Sul fronte della repressione la lotta del Silb, presieduto a livello nazionale da Maurizio Pasca, è a suon di esposti, dettagliati, inoltrati a procure, carabinieri, questure, finanza, polizia municipale, vigili del fuoco, sindaci, responsabili di settore, prefetture e Siae, al fine di segnalare locali e feste danzanti organizzate in luoghi sprovvisti delle dovute autorizzazioni.
Solo nel 2015 sono oltre 60 gli esposti già inviati con segnalazione di presunte attività abusive nelle province di Lecce, Brindisi, Ascoli Piceno, Brescia, Parma, Teramo, Roma, Perugia, Napoli, Venezia, Torino, Campobasso, Arezzo, Ferrara. Cremona. E l’offensiva non si ferma.
Sul fronte della prevenzione invece, è stata avviata una capillare campagna informativa, che coinvolga anche enti, istituzioni, associazioni, amministrazioni, oltre alla garanzia di una sempre maggiore qualità, offerte nuove e variegate, ed evoluzione. Quel quid in più insomma, che traghetti il popolo della notte solo su piste doc.