Roseto. “La Riserva naturale Borsacchio, istituita nel 2005, e scelleratamente riperimetrata nel 2012 dalla Giunta Chiodi, è stata definitivamente cancellata quando è stato rimosso, e mai ripristinato, l’ultimo cartello segnaletico collocato al confine tra il Lido d’Abruzzo e il Parco a Mare Mazzarosa”.
Lo ha dichiarato Franco Sborlla ricordando che a tal riguardo, le due Leggi Regionali, n. 6/2005 e n. 29/2012, così si esprimono: l’istituzione dell’area protetta è “finalizzata all’occupazione di disoccupati ed inoccupati”;qualora il Comune di Roseto non abbia provveduto alla sistemazione dei cartelli segnaletici, “la Giunta regionale gestirà in via provvisoria la Riserva attraverso l’Ufficio tutela e valorizzazione delle aree protette”.
“Ed ecco i due Gestori della Riserva (Sindaco ed Assessore all’Ambiente), che anziché rispettare le finalità esposte nelle Legge Regionali, hanno invece favorito la Consorteria degli Affari. Che ha devastato e distrutto il nostro patrimonio storico, naturalistico e paesaggistico. Tenuto conto che anche la sponda del Borsacchio è diventata una discarica a cielo aperto, come mai l’attuale Giunta D’Alfonso non ha ancora applicato la normativa regionale tuttora vigente? E se non interviene adesso, a che serve l’Ufficio tutela e valorizzazione delle aree protette?”