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Teramo, sui servizi museali Berardini (M5S) commenta: “Vicenda assurda”

“La vicenda della gara relativa all’affidamento dei servizi museali della Città di Teramo è l’ennesimo esempio dell’incapacità di questa Amministrazione Brucchi, una vicenda che porta con sé i tratti del grottesco e dell’assurdo”.

Dopo la richiesta di dimissioni per la direttrice dei Civici Musei teramani, richiesta dal consigliere di maggioranza Guido Campana, a infierire un nuovo colpo sulla vicenda è questa mattina il consigliere del Movimento 5 Stelle di Teramo, Fabio Berardini che accusa l’amministrazione Brucchi non solo di non saper amministrare, ma di fare anche danni al tessuto sociale, economico e culturale della città.

La vicenda aveva preso il via con il mancato riaffidamento del Comune alla Team per il servizio ai musei ed era proseguita con la delibera del 9 aprile con la quale “con una sorta di delega in bianco” veniva assegnato alla dirigente Paola Di Felice il compito di predisporre con urgenza una gara per l’affidamento dei servizi museali. Già il giorno successivo, “quasi a pensare che fosse già tutto pronto e studiato a tavolino” come sostiene Berardini, viene emanata la determina dirigenziale che prevedeva una gara chiusa per la quale la stessa dirigente avrebbe fatto gli inviti.

“Oggi veniamo a sapere”, continua il consigliere pentastellato, “che delle nove ditte invitate, solo due hanno partecipato alla gara ed una di esse è il Gruppo Podistico Amatori Teramo. Qui sta il bello: come si può pensare che un gruppo podistico sia in grado di gestire i servizi museali? Quali figure professionali possono avere?”.

Inoltre per Berardini, oltre al conflitto di interessi che ci sarebbe, visto che all’interno della società ci sarebbero due consiglieri di maggioranza, uno dei quali ha l’incarico di direttore generale del Gruppo Podistico Amatori, l’altra questione che avrebbe dell’incredibile è il fatto che il sindaco, pur avendo fatto una delega in bianco a Paola Di Felice, dica che della gara non ne sapeva nulla.

“In queste condizioni”, conclude Berardini, “il Gruppo Podistico farebbe bene a ritirarsi per ovvie ragioni di convenienza e non ultimo il fatto che svolgere servizi di custodia dei musei cittadini sarebbe anche contrario al proprio statuto il quale dà la possibilità alla società di svolgere delle attività sempre legate allo sport ed in favore dei soci”.