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Tortoreto, il depuratore che non piace: l’assemblea

Tortoreto. L’opera pubblica nella sua totalità va rivista, ripensata, cercando di individuare soluzioni alternative. E’ uno dei messaggi, forse il più chiaro, che emerge dall’assemblea pubblica sul progetto di realizzazione del nuovo depuratore consortile di Tortoreto.

 

Progetto che procede in maniera spedita, ma che continua ad alimentare riflessioni,dubbi e posizioni critiche. Come quelle emerse nel corso dell’assemblea organizzata mercoledì sera dal gruppo consiliare di minoranza Tortoreto nel Cuore (Pd e Pdci), alla quale hanno preso parte anche rappresentanti istituzionali e politici del territorio. Dal sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, dall’assessore regionale Dino Pepe, al capogruppo Dem in Regione, Sandro Mariani, ad Antonio Macera (ex consigliere regionale del Pdci) e Gabriele Minosse (segretario provinciale del Pd).

 

 

 

Nel corso della serata, introdotta dal segretario cittadino del Pd, Stefania Barlafante, che ha toccato una serie di criticità del progetto depuratore (iter, poca trasparenza, criticità e rischi sotto vari profili), è stata anche illustrata una proposta di natura tecnica, da parte di Rino Tulini.

Vari gli elementi critici: dalle modalità di scelta del sito, dalla soluzione transitoria per la gestione dei liquami nella prima fase (attualmente i fondi disponibili 5,6 milioni basterebbero solo per il primo lotto), il caos urbanistico che si produrrebbe nella zona, la variante urbanistica per ridurre la distanza da strade e soprattutto dagli edifici esistenti. Su questo aspetto, ovviamente, sono state lanciate critiche sulla mancanza d coinvolgimento da parte dei padri del progetto, in primis la precedente amministrazione, ma in parte anche quella attuale. Valutazioni sono state fatte, nell’ambito della proposta elaborata, sulla necessità di mettere in sicurezza l’attuale impianto e sul potenziamento della rete fognaria.

 

 

 

 

Varie le posizioni tecniche e politiche che si sono succedute nel corso della serata, aperta anche dagli inerventi del pubblico. Tutte le perplessità sono state ribadite con forza dai coniglieri di minoranza (Flaminio Lombi, Roberto Celi, Mauro Postuma e Daniela Mignini). Il sindaco Francsco Mastromauro ha speso parole importanti sulla necessità di dimensionare l’impianto di depurazione alle esignze dei territori (erano presenti anche esponenti degli opertori turistici e politici di Giulianova), con una proposta: appaltare i due lotti del depuratore, accelerare le procedure ma individuare anche forme di finanziamento necessarie per tutto l’impianto, magari con delle modifiche attorno alle quali aprire un confronto con la Ruzzo Reti.

Su questo tema i rappresentanti della Regione (Dino Pepe e Sandro Mariani) hanno messo sul tavolo alcune proposte. La prima convocare un tavolo allargato, nel giro di una decina di giorni, con Regione Ruzzo ed enti interessanti. Il vertice che dopo la riunione a Pescara di qualche mese fa ancora non si è mai tenuta.