Teramo, manifestazione in difesa della scuola pubblica contro la riforma del Governo Renzi

Teramo. Manifestazione dimostrativa e divulgativa della contrarietà al Disegno di Legge 2994 sulla riforma della scuola attualmente in discussione alla Camera dei Deputati in programma il 19 maggio a Largo San Matteo, dalle ore 18 alle ore 20.

L’organizzazione, composta dai docenti arla Verdecchia, Maria Paola Fabiocchi e dal Coordinamento Sciopero 5 Maggio ricorda che “il 15 maggio sono già stati approvati i primi 3 articoli, nonostante: centinaia di mozioni di collegi docenti che si esprimevano in modo negativo su di esso;  le 100.000 firme a sostegno della LIP (Legge di iniziativa popolare per la buona scuola della Repubblica, ora disegno di legge depositato alla Camera e al Senato dall’agosto del 2014, a cui il governo ha rubato il nome, ignorando il resto), volta ad ampliare gli spazi di democrazia e di inclusione e ad incrementare davvero le risorse; forse proprio per questo, nemmeno presa in considerazione; le Audizioni contrarie di tutte le associazioni e dei sindacati raccolte alla Camera dei Deputati; il flash mob spontaneo in più di 100 piazze italiane; lo sciopero dei sindacati di base del 24 aprile scorso; la manifestazione di tutte le RSU della scuola il 18 aprile a Roma;  la massiccia adesione allo sciopero indetto dai sindacati confederali il 5 maggio scorso; il fallimento delle prove Invalsi irritualmente spostate in vista del successo dello sciopero; il flash mob spontaneo in rete sul voto regionale; il proliferare di video e lettere in risposta agli ultimi tentativi del PdC di arginare la caduta di consenso elettorale;  l’intervento di professori emeriti, costituzionalisti e magistrati di alto spessore culturale e civile contro il ddl”.

Il  giorni del 18, 19 e 20 maggio sono quelli previsti per la conclusione dei lavori alla Camera dei Deputati, nella quale il governo sembra avere tutti i numeri per l’approvazione. Poi la discussione passerà al Senato della Repubblica (“quello che nel futuro non ci sarà, per intenderci”) dove invece la maggioranza non è altrettanto certa.

“Molte città italiane hanno organizzato manifestazioni proprio in quei giorni. Vogliamo far sentire anche le nostre voci, nonostante i tempi strettissimi, con la speranza di allargare quella partecipazione sentita, consapevole ed appassionata che abbiamo già sperimentato insieme. Invitiamo tutti a partecipare perché la scuola pubblica statale è un patrimonio nazionale, è di tutti, non è un affare che riguarda solo chi ci lavora”.

 

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