È stato presentato ieri a Roma all’onorevole Rondini, commissario della Lega Nord Abruzzo, lo studio di fattibilità sulla gestione associata del servizio di polizia municipale tra Comuni. Si tratta di un piano presentato da Lega Nord Abruzzo, che ha come obiettivo il potenziamento dell’attività di prevenzione e contrasto alla criminalità.
Sono sempre più frequenti, infatti, gli atti di violenza sulla costa che, secondo il movimento politico, avrebbero minato l’immagine delle città turistiche nostrane.
Il piano sfrutta le risorse messe a disposizione dalla Regione per riorganizzare, accorpare in un’unica entità, qualificare ed aggiornare la preparazione e la professionalità delle polizie locali. Più in particolare, lo studio propone la creazione di nuclei specializzati e la razionalizzazione delle spese, degli investimenti in politiche della sicurezza e delle assunzioni di nuove unità.
In secondo luogo, come già accade in altre regioni italiane, il piano dà modo di concentrasi nella prevenzione e repressione della micro e macro criminalità e di non pensare più a rilevare, ad esempio, incidenti stradali.
Infine, Lega Nord Abruzzo propone un nucleo di polizia info-investigativa di prossimità che coinvolga lo stesso cittadino chiamato a difendere la propria comunità e territorio dai vari reati.
“Questo adeguamento” spiega, poi, il movimento “potrebbe essere il primo passo per giungere al progetto che intende ridisegnare ruolo e organizzazione della polizia locale e giungere alla polizia locale regionale”.
Per regionale non si intende un comando unico, ma il livello del necessario coordinamento, che prevede l’integrazione delle funzioni, la condivisione delle informazioni e delle banche dati con gli organi dello Stato, con le istituzioni sul territorio ed associazionismo locale, per evitare sovrapposizioni, confusione di ruoli tra Comuni, Provincia e Regione da una parte e le istituzioni statali dall’altra.