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Giulianova, distanza tra edifici: Arboretti ‘scopre’ la norma salva Palazzo Gavioli?

Giulianova. “Il Comune di Giulianova ha modificato le norme sulla distanza tra edifici (NTA) per mettere in regola Palazzo Gavioli?” E’ il dubbio sollevato da Franco Arboretti, consigliere comunale de Il Cittadino Governante, durante la conferenza stampa di questa mattina.

Arboretti ha ripercorso le tappe del palazzo costruito di lato al Kursaal e sequestrato nel 2011 per sospette irregolarità sia per la distanza tra il nuovo fabbricato e le due strutture limitrofe (Kursaal e condomio di Tritone) che per l’allineamento sul lato del Lungomare.

Il Cittadino Governante aveva sollevato la questione già nel 2010, ma fu il Condominio Tritone a bloccare i lavori della nuova palazzina. Successivamente l’associazione di cultura politica presentò due esposti per fare chiarezza sulla vicenda. Mentre l’iter giudiziario va avanti, il Palazzo Gavioli è stato tema di un’accesa querelle politica durante la scorsa campagna elettorale per le elezioni comunali. Mastromauro accusò Arboretti di aver ‘permesso con il PRG del 1994’ la realizzazione del Palazzo e il candidato sindaco dell’associazione rispose con una querela.

A distanza di mesi la polemica torna in auge con il consigliere che punta il dito contro l’amministrazione comunale giuliese: ”Dopo i vari tentativi per risolvere la situazione, tutti andati falliti come la permuta con un altro terreno, l’amministrazione Mastromauro ha modificato le norme tecniche (NTA) che determinano la distanza tra gli edifici sul territorio di Giulianova, provocando danni gravissimi alla città, non solo per quanto riguarda il Palazzo Gavioli”.

Arboretti ha spiegato, documenti alla mano, come sia stato modificato l’articolo 1.6.4. del Piano Regolatore, con “un’applicazione discutibile del DM 1444/68 come richiesto dalla SUP (Sezione Urbanistica provinciale dalla Provincia di Teramo), eliminando la discriminante dell’impossibilità di realizzare finestre sul lato lungo dell’edificio e modificando le norme che regolano le distanze tra i due palazzi. La distanza minima tra ogni edificio dovrà essere di dieci metri e non più pari all’altezza della struttura più alta confinante”.

Il consigliere comunale del Cittadino Governante si chiede il perché di tali modifiche mentre “la magistratura sta accertando se sia stato, o meno, commesso un reato. Perché il palazzo Gavioi si deve realizzare a tutti i costi? C’è dietro qualcosa di inconfessabile?”.

Arboretti promette che “Il Cittadino Governante vigilerà sulla vicenda e che la querela contro Mastromauro va avanti. Nel frattempo stiamo già studiando le carte di due nuovi progetti che la modifica delle norme potrebbe trasformare in nuovo ecomostro per la città. Si tratta della scuola Acquaviva e del cantiere ex Bassara”.

Nei giorni scorsi, dopo la polemica per il consiglio comunale negato, Il Cittadino Governante aveva criticato “la variante per la cementificazione dell’area dell’ex confettificio Orsini” approvata nell’ultimo consiglio comunale, lo stesso dell’ordine del giorno sul Forum della Sostenibilità.

L’Associazione giuliese è già intervenuta sulla vicenda, precisando che “la proposta dell’Amministrazione Comunale è di far realizzare un corposo insediamento edilizio (con piano interrato e sottotetto) ed un parcheggio pubblico nell’area collinare delimitata dai primi tratti della strada che si arrampica con le sue curve a gomito fino al Belvedere. Per le auto (almeno una cinquantina ) di chi ci abiterà e ci parcheggerà è previsto lo sbocco su via XXIV Maggio, tra il ‘curvone’ ai piedi della Salita Montegrappa e l’incrocio con via Matteotti. L’area in questione nel PRG è inserita in Zona A7 cioè ‘versanti dal rischio geologico molto elevato’; ciò è stato confermato dalla Variante generale. Lo abbiamo detto lo scorso anno, torniamo a ripeterlo ora. Siamo fortemente contrari a una variante specifica finalizzata a far edificare una decina di appartamenti e un parcheggio dove nessuno avrebbe neppure osato pensarlo: nell’area ubicata alle spalle dell’ex confettificio Orsini. Le argomentazioni che abbiamo già addotto a proposito di rischio idrogeologico, danno al paesaggio, invivibilità dell’insediamento edilizio, caos del traffico e conseguente diminuzione della sicurezza stradale in una delle strade più trafficate di Gioulianova, dovrebbero far riflettere i consiglieri di maggioranza. Anche perché l’alternativa è a portata di mano. Il Comune nel 2008 ha regalato 3.000 metri quadri di terreno pubblico al ‘Dono di Maria’ nella E2Turistica. Quel terreno va recuperato e poi si può proporre una permuta vantaggiosa per tutti: i proprietari potrebbero realizzare i volumi previsti su una porzione dell’area recuperata nella E2 cedendo al Comune i circa 2.000 mq. a sud dell’ex confettificio che poi potrebbero essere sistemati a verde per un nuovo e più consono accesso al centro storico. Questa è la sostenibilità. Altrimenti prendete in giro i cittadini”.