Teramo, la segreteria provinciale del Pd contro la chiusura del punto nascita di Atri

Una totale disapprovazione per la possibile soppressione del punto nascita di Atri e pieno sostegno a tutta la popolazione del comprensorio che si sta adoperando in tutti i modi per scongiurare la chiusura del reparto. Il segretario provinciale del Pd, Gabriele Minosse, ha chiesto al Governatore D’Alfonso e all’assessore Silvio Paolucci, di rivedere le proprie decisioni, pronto a chiedere, nel caso in cui il decreto venisse adottato, l’impugnativa del provvedimento.

“Riteniamo le conseguenze di tale decisione estremamente gravi”, scrive Minosse in una nota, “sia per la dignità dell’assistenza alle partorienti, che per la futura configurazione delle prestazioni erogate. La prima conseguenza diretta, sarà una tragica mobilità verso il presidio ospedaliero di Pescara, giacché, per ovvie ragioni geografiche, le mamme del popoloso comprensorio sud Vomano-Valfino non andranno a partorire certamente nei due punti nascita teramani superstiti, quello della Vibrata e quello del capoluogo. La seconda conseguenza sarà il crollo “indotto” del Punto Nascita del capoluogo adriatico, che già ora ha serie difficoltà a gestire i suoi oltre duemila parti annui e che da Atri, Ortona e Penne, di fatto destinati alla scomparsa, riceverà altre milletrecento utenze da soddisfare”.

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