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Montorio, Di Centa sul Bim: “Apriamo un tavolo dei sindaci e azzeriamo le indennità”

“La nostra non è affatto una resa dei conti ma un modo per interrogarci su come poter far funzionare meglio il Bim”. Torna a ribadire la propria idea sulle finalità del Consorzio di Bacino Imbrifero dei Comuni del Vomano e del Tordino il sindaco di Montorio Gianni Di Centa che, dopo una lettera aperta inviata al presidente Franco Iachetti, attende ancora di avere delle risposte.

“A differenza di quanto affermato nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle”, spiega Di Centa, “non ritengo affatto che l’Ente sia un costo per i dipendenti che ha. Al contrario, infatti, penso che le professionalità che il Bim possiede debbano essere valorizzate e spese al meglio, magari anche convogliandole nelle diverse Unioni dei Comuni che si stanno via via creando”.

L’obiettivo cui il primo cittadino montoriese punta, “in un momento di così grande crisi da cui tutte le amministrazioni non sono indenni” è, infatti, una migliore qualificazione delle risorse sul territorio che devono essere spese in settori nevralgici quali la scuola, la viabilità e l’assistenza sociale.

“Dare finanziamenti alle varie manifestazioni”, sostiene, infatti, il sindaco, “ha senso solo se ci sono poi effettivamente dei ritorni di immagine, che consentono di avere un riscontro dal punto di vista turistico”.

Nella sua richiesta di chiarimento, Di Centa ha proposto a Iachetti di farsi promotore per l’apertura di un tavolo dei sindaci dove si possa discutere insieme sulle attività che il Bim può portare avanti nel massimo interesse di tutti i Comuni consorziati. Inoltre, per dare un segnale forte “anche in maniera provocatoria”, come ha ammesso lo stesso sindaco, ha proposto l’azzeramento delle indennità per i rappresentanto di giunta e consiglio.

“Il messaggio che dobbiamo far passare”, conclude il sindaco, rivolgendosi soprattutto ai rappresentanti dello stesso Pd provinciale “è che anche le forze politiche devo fare qualcosa. Dobbiamo discutere all’interno del partito e verificare se è opportuno o meno percepire delle seppur minime indennità in tutti gli Enti sovracomunali”.