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Scioglimento Bim: duello a distanza Mercante-Iachetti

Teramo.  Dura replica del Capogruppo regionale M5S, Riccardo Mercante, al Presidente del BIM, Franco Iachetti, che subito dopo la notizia del deposito, in Regione, della proposta di legge diretta ad avviare l’iter per lo scioglimento del BIM Tordino-Vomano, è intervenuto a difesa del Consorzio.

 

Dalle affermazioni del Presidente del BIM – ha precisato Riccardo Mercante – si evince chiaramente che nessuna attenzione è stata data alla mia proposta di legge, visto che la stessa non vuole prospettare, come lascia intendere Iachetti, un percorso diverso da quanto normativamente previsto. La proposta di legge non fa altro, infatti, che modificare la precedente L.R. 25/2011, attribuendo, nuovamente, ai comuni consorziati la possibilità di pronunciarsi in favore o meno dello scioglimento del BIM. La novità sta nel fatto di aver introdotto un meccanismo inverso rispetto a quello originariamente stabilito: questa volta, infatti, i Comuni che non siano favorevoli allo scioglimento dovranno, con atti scritti, illustrane le ragioni, assumendosi, quindi, le responsabilità di tale scelta di fronte alla cittadinanza.

Riguardo poi, alle attività del BIM elencate da Iachetti è doveroso precisare che la realizzazione di opere pubbliche, la riscossione dei tributi, la costruzione di strutture a servizio del territorio, la promozione di servizi sociali rientrano nei normali compiti che il TUEL attribuisce ai Comuni e si tratta, quindi, di funzioni che ogni Comune svolge quotidianamente sul proprio territorio.

 

Né è condivisibile l’idea che il Consorzio possa trovare la sua giustificazione nell’esigenza di garantire una azione condivisa tra i diversi Comuni o nella tutela delle aree montane, giacchè, anche in questo, caso esistono già modelli prefigurati dal legislatore e verso i quale ritengo opportuno che, in tempi di spending review, si debbano muovere gli enti comunali, e sono quelli dell’unione e della fusione dei Comuni. Risparmiare senza ridurre quantitativamente o qualitativamente i servizi ai cittadini o aumentare le tasse è possibile solo attraverso siffatti modelli organizzativi e non di certo mantenendo in vita l’ennesimo ente, con l’ennesima struttura burocratica ed amministrativa, con gli ennesimi costi di gestione e funzionamento, che nulla aggiunge in termini di benefici alla collettività ed è, anzi, espressione di un periodo storico nel quale non era neppure immaginabile una crisi economica come quella attuale.

 

Con riferimento, infine, alle spese necessarie al mantenimento del Consorzio ho già avuto modo di spiegare come buona parte dei proventi Enel incassati dal BIM siano utilizzati per pagare i dipendenti o per le cospicue remunerazioni degli organi istituzionali, presidente compreso. Ma anche laddove si spendesse un solo euro per la gestione del BIM sarebbe di certo un euro speso inutilmente visto che, lo ricordo ancora una volta, la legge consente ai Comuni di riscuotere essi stessi direttamente e per la parte loro dovuta, i sovracanoni senza bisogno, perciò, di alcun intermediario. Anzi, in questo modo ciascun Comune potrebbe ricevere esattamente quanto gli spetta, senza attendere una redistribuzione effettuata in modo discrezionale ed a volte per fini di dubbio di valore, come accaduto, solo per citare uno dei casi più recenti, per i novemila euro spesi per finanziare il capodanno teramano, tristemente noto alle cronache di tutta Italia come esempio di cattivo uso di denaro pubblico.

 

Quanto poi, all’invito rivoltomi dal Presidente Iachetti a visitare gli uffici del Consorzio – ha concluso Mercante – sono io, piuttosto, che lo invito, invece di prodigarsi in una strenua difesa del BIM del tutto affrettata, superflua e priva di fondamento, ad interloquire con i 26 comuni consorziati, visto che spetta ad essi l’ultima parola sul mantenimento in vita o meno dell’ente consortile. E mi pare evidente, alla luce di quanto di recente rappresentato dai vari Sindaci, che si vada, questa volta, nella direzione già tracciata dai Comuni del BIM Tronto, che nel 2012, hanno ritenuto, opportunamente, di sciogliere il Consorzio”.