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Teramo Ambiente, il presidente Mattucci si dimette

Teramo. Le ultime tensioni sulla riorganizzazione della pianta organica, sono state fatali. Il presidente della Teramo Ambiente Giovanni Mattucci si è dimesso questa mattina, lasciando dunque la poltrona della municipalizzata.

Un incarico-lampo quello del commercialista teramano, scelto lo scorso 28 ottobre come esponente della corrente di Mauro Di Dalmazio.

Il nome del nuovo presidente è atteso già nelle prossime ore. Ora Maurizio Brucchi ha l’opportunità di “rispettare” la segnalazione del Dipartimento Pari Opportunità, inserendo la quota rosa che manca nel CdA TeAm, composto (prima) da tre uomini.

E la scelta, a quanto pare, cadrà proprio su una donna.

DURO ATTACCO DA MANOLA DI PASQUALE.L’ignoranza e l’arroganza del Sindaco Brucchi ha determinato la cessazione alla data del 31.12.2014 di tutti gli affidamenti dei servizi alla TEAM, ponendo in serio pericolo la sopravvivenza della Team e mettendo a repentaglio numerosi posti di lavoro –  ha spiegato Manola Di Pasquale, consigliere comunale del Pd – Bene ha fatto il Presidente a dimettersi. Il Gruppo del PD da anni invita il sindaco a regolarizzare gli affidamenti dei servizi dati alla Team senza espletamento di gara con evidenza pubblica. Ci si riferisce alla delibera di consiglio del 29.3.2010 atto n. 21 con la quale il comune in spregio alla normativa esistente, confermava l’affidamento alla TE.AM, fino al 30.4.2015, dei servizi pubblici comunali relativi all’igiene ambientale , al verde pubblico, alla segnaletica stradale, alla pulizia degli immobili comunale e verifica degli impianti termici. Affidamento diretto, del valore di oltre 60 milioni di euro , la cui irregolarità veniva rilevata anche dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con l’atto del 24.2.2011 prot. N. 0017728 ove si evidenzia la distorsione concorrenziali per non essere stata esperita alcuna procedura competitiva ad evidenza pubblica. La determina è stata notificata al sindaco che nulla ha fatto per sanare la situazione”.

“Il sindaco Brucchi – prosegue – è rimasto inerte e sordo anche di fronte alle grida dei cittadini e utenti teramani che in questi anni hanno visto crescere in maniera esponenziale la Tia oggi Tari; l’espletamento della gara concorrenziale del servizio di raccolta del rifiuto avrebbe ridotto i costi del servizio e quindi le tasse, come da sempre sostenuto dal gruppo consiliare del partito democratico. Il sindaco nella sua arroganza ha infine ignorato le disposizione dell’art. 34 della legge n. 179 del 2012 che lo invitava a regolarizzare l’affidamento diretto dei servizi mediante avvio di gara con evidenza pubblica entro la data del 31 dicembre 2013 poi prorogata al 31.12.2014. La sua inerzia ha portato dunque ope legis alla inevitabile cessazione degli affidamenti diretti alla TEAM alla data del 31.12.2014 senza possibilità di proroga”.

E conclude: “Ma il sindaco si è reso conto che la TEAM da circa un mese opera in un regime di irregolarità? Il sindaco ci vuole spiegare perché in tutti questi anni non ha mai avviato le pratiche per affidamento dei servizi pubblici con evidenza pubblica? Ci vuole informare come pensa di salvare il posto di lavoro ai circa 250 dipendenti della Team?”.