Silvi. “Da qualche settimana osserviamo, sui diversi organi di informazione e sui principali social network, autorevoli commenti e dichiarazioni in merito alla volontà da parte di qualcuno dell’attuale maggioranza di portare in Consiglio Comunale, per l’approvazione, la Variante al Piano Regolatore Generale preparata e definita dalla scorsa Giunta Comunale guidata da Marini e Vallescura. Anche noi vogliamo dire la nostra sull’argomento per riaffermare e condividere, se ce ne fosse ancora bisogno, la nostra assoluta contrarietà a qualsiasi iniziativa che comporti ulteriore consumo indiscriminato e ingiustificato del nostro territorio”.
Lo ha dichiarato, attraverso una nota, il Circolo di SEL Silvi, precisando che “la variante al PRG di Marini e Vallescura, infatti, fonda il suo asse portante sulla crescita demografica di Silvi. Lo studio presentato a supporto della variante, il cui dimensionamento residenziale proposto era ritenuto “sovradimensionato rispetto alle reali esigenze del territorio”perfino dalla Provincia di Teramo di centro-destra (Parere SUP 2010), prevedeva una crescita della popolazione residente di Silvi, a partire dal 2004 di circa 8000 abitanti nell’arco di 10 anni con un tasso di crescita annuo medio di circa il 6%.
Per SEL “i presupposti di Marini e Vallescura sono venuti totalmente meno, consigliando a tutti una ulteriore accorta e cauta riflessione. Proprio in questi ultimi mesi, infatti, diverse regioni italiane sono state colpite da vere e proprie calamità naturali con perdite di vite umane ed ingenti danni alle cose. Come sempre dopo i disastri arrivano i rimpalli di responsabilità ed i soliti annunci-spot di salvaguardia del territorio che durano giusto il tempo dell’emergenza. Per risolvere il problema occorre saper dire basta alle cementificazioni ed alle speculazioni: è necessario davvero investire su una efficace politica di salvaguardia dell’ambiente e del territorio, sviluppando un nuovo modello di governo e assetto del territorio stesso, rinnovando gli strumenti di partecipazione democratica delle comunità nelle scelte e nel controllo degli indirizzi: una programmazione delle città che parta dal basso attraverso forme di partecipazione e di democrazia in grado di superare le scelte urbanistiche non adatte a territori già troppo consumati, proprio come quello di Silvi e che la variante al PRG propone ai silvaroli”.
I rappresentati del partito di Vendola a Silvi si dichiarano da “sempre critici verso il metodo usato dalla precedente amministrazione che ha privilegiato il rapporto con i privati a scapito di una seria programmazione. L’attuale variante al PRG manca di una visione d’insieme ed è solo una sommatoria di istanze private. Diventa necessario, a questo punto, avviare un nuovo iter ed un nuovo percorso per la definizione di una variante al PRG avente come punti centrali la messa in sicurezza del territorio e la sua riqualificazione, elaborata attraverso la partecipazione dei cittadini per rilanciare un’idea diversa di città con al centro il suo sviluppo sociale, economico ed ambientale”.