Montesilvano. Protocollata prima della pausa pasquale una mozione da parte del gruppo consiliare del Partito Democratico di Montesilvano che impegna l’Amministrazione a deliberare in favore della titolazione di una strada o una piazza alla Senatrice corregionale Elena Marinucci.
“Purtroppo pochi giorni fa è venuta a mancare la senatrice Elena Marinucci – commenta la consigliera comunale Romina Di Costanzo – e gradiremmo che l’Amministrazione, nel rispetto della toponomastica cittadina, omaggiasse questa grande donna che con dedizione e coraggio si è da sempre battuta per il bene comune e la difesa dei diritti, specie delle donne”.
“La senatrice Marinucci –riportano i consiglieri democratici – è stata una figura culturale e politica di spicco nella storia italiana, la cui lunga militanza nel Partito Socialista Italiano e nei Socialisti Democratici Italiani ha contribuito in modo significativo alla politica nazionale ed europea in difesa dei diritti, e sarebbe opportuno ricordare la sua eredità politica a beneficio delle future generazioni. Con le sue battaglie diede un contributo determinante alla creazione di una società più equa, inclusiva e solidale, animando il dibattito per l’introduzione delle quote rosa in politica e per il superamento del concetto di parità formale o legale verso il principio delle ‘pari opportunità’ e tanto da essere eletta nel 1984 Presidente della prima Commissione Pari Opportunità istituita a livello nazionale”
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Tra le ipotesi avanzate rispetto al luogo da intitolare, la mozione prende in considerazione la piazza in via di realizzazione nel quartiere di Villa Carmine, in prossimità di Via Giovi, incrocio Via Don Minzoni “sul quale – ricordano i consiglieri dem – si è espresso già da tempo il Consiglio Comunale con una delibera del Novembre 2021 che prevede uno spazio pubblico vivibile ed utilizzabile per eventi, con interventi finalizzati a migliorare la circolazione stradale e pedonale; oppure la sostituzione della titolazione della Via sita nello stesso quartiere e dedicata alla controversa e chiacchierata figura del discusso criminologo Cesare Lombroso, le cui teorie sulla ‘diversità‘ del Meridione nel segno dell’inferiorità antropologica e dell’incomprensione culturale e il controverso percorso accademico e professionale associato alle sue teorie, lo portarono nel 1882, ad essere radiato dalla Società italiana di Antropologia ed Etnologia”.