Si sposta lo spaccio a Pescara: “Fino a 100 clienti all’ora a Fontanelle”

Pescara. “Fino a 100 in un’ora! E’ questo il numero di ingressi, in uno dei palazzi dello spaccio, che è stato registrato da alcuni residenti di via Caduti per servizio nel quartiere Fontanelle a Pescara”.

E’ il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari a spiegare che “l’escalation del via vai di questi giorni sarebbe legato all’abbattimento del Ferro di Cavallo”.

“I pusher – spiega Pettinari – come prevedibile si sono divisi: alcuni sarebbero operativi a pochi metri dal Ferro di cavallo a Rancitelli, nella zona di via Lago di Capestrano; altri hanno incrementato l’attività in diversi quartieri, tra cui Via Caduti per servizio. Sia chiaro che non ci stupisce questa situazione, abbiamo sempre sostenuto che l’abbattimento del Ferro di Cavallo non rappresentasse una soluzione, ma solo un’operazione spot che al massimo avrebbe spostato il problema di qualche metro. E così è stato, come evidenziato dalle consistenti denunce arrivate dai residenti onesti di zona che ormai sono stremati da queste situazioni incontrollate”.

“Via Caduti per servizio continua a essere invasa dagli spacciatori e vittima di occupazioni abusive da parte di chi utilizza le case popolari, di proprietà di Regione Abruzzo e del Comune, per fini illeciti”, prosegue il consigliere regionale, “Sarebbero almeno 20 gli alloggi popolari occupati nel silenzio delle istituzioni. Io sono sempre qui a denunciare quanto accade, anche a costo di sembrare ripetitivo, perché credo fermamente che solo tenendo alta l’attenzione su quanto avviene si può sperare in un intervento risolutivo per tutti i cittadini perbene che abitano questi quartieri. E non sono pochi! Voglio ricordare che la maggioranza delle persone che abitano nelle cosiddette periferie sono persone oneste che ogni giorno devono subire angherie, minacce e soprusi. I delinquenti, seppur in numero minore, incutono timore perché sono persone pericolose e spesso armate, ma non sono la maggioranza”.

“Fontanelle potrebbe essere un bel quartiere residenziale, ci sono circa 500 case di edilizia residenziale pubblica in cui vivono più o meno 2mila persone. Ma invece è una zona completamente allo sbando che attualmente sta subendo un incremento di criminalità – continua Pettinari.  Le occupazioni abusive sono aumentate, alcune zone, come per esempio il parco pubblico, in alcuni orari bui sono inaccessibili alla cittadinanza: far crescere i giovani in ambienti come questo è ingiusto. Si generano baby gang che si alimentano della paura dei cittadini e poi si riversano in altre zone della città procurando disagi e atti di microcriminalità di cui sentiamo fin troppo spesso parlare. Alcuni criminali sono arrivati a bruciare i gatti lasciandoli davanti ad alcune abitazioni. Non per divertimento, sia chiaro, ma sono veri e propri atti intimidatori ai danni dei cittadini onesti che abitano il quartiere e che alzano la testa per denunciare. Queste persone non possono essere lasciate sole”.

“Non serve abbattere, lo abbiamo ripetuto più volte. Soprattutto per ricostruire altri edifici residenziali nella logica di quartieri ghetto.  Le soluzioni le chiediamo da tempo e ora Governo, Regione e Comune di centrodestra, invece di continuare sulla strada delle chiacchiere, agiscano concretamente affinché si lavori con gli organi preposti al fine di attivare un posto fisso di polizia attivo 24 ore al giorno nei luoghi più sensibili e, contestualmente, eseguire un censimento a tappeto in tutto il territorio per capire chi ha i requisiti e le carte in regola per soggiornare nelle case popolari”, conclude Pettinari.

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