A Montesilvano in arrivo astronavi di cemento? Di Sante: addio spiaggia e vista mare

montesilvanoMontesilvano. “Se il Piano Demaniale Marittimo Comunale che la Giunta Di Mattia si appresta a far approvare in Consiglio Comunale, va nella stessa direzione delle osservazioni che l’amministrazione comunale ha presentato un mese fa, con delibera di Giunta n.276 del 19 novembre in merito al Piano  Demaniale Maritmo regionale,  siamo sulla strada sbagliata”. Lo ha dichiarato Corrado Di Sante dell’associazione “in movimento per i beni comuni”.

 “Le osservazioni che l’amministrazione Di Mattia ha presentato  in merito al comma 13 dell’articolo 5 del redigendo PDMR nel quale già la Giunta Regionale prevede un’ulteriore limitazione della vista mare – spiega Di Sante – permettendo ai titolari di  concessione con fronte mare superiore ai mt 40 di estendere l’occupazione del fronte di un 5% in più rispetto al vigente limite del 25% valido per tutte le concessioni,  risultano emblematiche. Già oggi con il limite del 25%  tra impianti fissi e impianti mobili  il fronte spiaggia è totalmente occupato. Le osservazione presentate dall’assessore Chiulli vanno molto oltre! Infatti si prevede addirittura di coprire il 50% del fronte mare per concessioni fino a 20mt! il 40% del fronte concesso per le concessioni con fronte a mare fino a m.40,  il 35% del fronte concesso per le concessioni fino a m. 60 , il 25% del fronte concesso per le concessioni con fronte mare superiore a 60 metri. Per giunta oltre alle cabine si chiede di scomputare dal conteggio anche i pergolati, con ulteriore occultamento del mare. Addio vista mare come già accaduto sulla riviera di Pescara! Se si intende scambiare i mancati investimenti regionali per la difesa della costa, per giunta di dubbia efficacia, con ulteriore cementificazione delle spiagge, aumenti di volumetrie e riduzione dalla vista mare, si getta una pietra tombale sul futuro della spiaggia”. 

 

Per Di Sante nel frattempo “il fiume Saline come dimostrano le denunce di Rifondazione e ambientalisti, è in un totale stato di abbandono e regna sovrana l’inerzia delle amministrazioni regionali e comunale, la riduzione di portata complessiva del fiume e le cave sull’asta fluviale riducono sensibilmente l’apporto di sedimenti, l’assenza di vegetazione dunale favorisce l’erosione, la pineta rischia di essere compromessa e si dimentica che Viale Aldo Moro, il lungomare è stato costruito su quella che una volta era spiaggia, accorciando di fatto il nostro arenile. Oggi le ristrettezze economiche, il fallimento e la irrealizzabilità di milionari e faraonici progetti di scogliere e ripascimenti previsti dal programma SICORA/RICAMA, il cambiamento climatico con l’innalzamento dei mari, che la pianificazione comunale e regionale non considera, impongono il ripensamento complessivo delle scelte, occorre uno sguardo d’insieme. Astronavi di cemento armato sull’arenile senza più spiaggia e senza vista mare, rappresenterebbero – conclude il rappresentente dell’associazione “in movimento per i beni comuni” – il vero delitto nei confronti delle economia turistica cittadina per i prossimi vent’anni”.

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