Pescara, tagli ai treni: la Regione diserta il Consiglio comunale straordinario

treno-pendolariPescara. A 4 mesi dai pesanti tagli sulla linea ferroviaria, il Consiglio comunale si è riunito oggi in seduta straordinaria per elaborare l’unanime sollecito degli enti locali contro Trenitalia. Deserti, però, sono andati gran parte degli inviti ai Consigli ed esecutivi provinciale e regionale, oltre che a parlamentari e associazioni di categoria.

Il 12 dicembre scorso i tagli decisi da Trenitalia sul nodo ferroviario di Pescara, eliminando le corse Intercity con Milano, Torino, Venezia e Verona. Generale lo sgomento e l’indignazione delle istituzioni del capoluogo adriatico, spaventato dalle ripercussioni sui cittadini e sull’economia turistica della città. Sebbene con 4 mesi di ritardo, il Pdl ha convocato per questa mattina un Consiglio comunale straordinario per discutere a fronte allargato la modalità di protesta nei confronti dell’azienda ferroviaria. L’aula sarebbe dovuta essere stracolma, dato l’elenco degli invitati: il Dirigente dei Servizi Base di Trenitalia Giuseppe Basilissi, il Responsabile del Servizi Base di Trenitalia Ernesto Fracassi, il Responsabile di Freccia Bianca Francesco Bibbo, l’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra, tutti i senatori e onorevoli eletti della regione Abruzzo, i consiglieri regionali, i presidenti delle Province e delle Camere di Commercio di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila, i segretari regionali dei sindacati Cgil, Cisl, UIlt, Ugl, Fast-Ferrovie, Orsa, il Presidente di Federalberghi e delle Associazioni a difesa dei consumatori.

Presenti ed intervenuti al dibattito, invece, solo il Segretario della Filt Cgil Franco Rolandi e la Federconsumatori; nemmeno il posticipo dell’inizio della seduta alle ore 10:00 è servito a rimpinguare la platea.

Un dibattito breve e quasi sterile, quindi, quello prodotto, che ha visto l’approvazione del Consiglio di un ordine del giorno che “impegna le Giunte comunali, provinciali, regionali, ma soprattutto i parlamentari abruzzesi al fine di indurre Trenitalia a rivedere le proprie strategie aziendali sull’Abruzzo e, in particolare, per incrementare l’offerta complessiva sulla Direttrice Adriatica, ripristinando l’impiego degli ETR 500 per i collegamenti Freccia Bianca con Milano, ripristinando i collegamenti verso Venezia, Torino e Verona, velocizzando anche l’offerta su Roma e propone l’istituzione di un Tavolo permanente di Lavoro che veda la partecipazione delle associazioni sindacali e delle Istituzioni”.

Ancor più unanime la critica, bipartisan, conseguente alle assenze eccellenti. Inconfutabili, anche al parere partitico, le pesanti risultanze dei tagli dicembrini: eliminazione totale di collegamenti diretti verso il nord, con tutti i treni diretti a Pescara costretti a fare tappa nell’hub di Bologna; mancata possibilità di salita a bordo dei pendolari pesaresi sui treni notturni, nonostante questi fermino regolarmente a Pescara per la salita del personale viaggiante; il paradossale aumento dei costi dei biglietti dal 40 al 70%. “Il deserto odierno dell’aula la dice lunga sul grado di considerazione che la Giunta Regionale ha della città di Pescara ma a questo punto ci viene da pensare anche ad un disegno diretto a negare qualsiasi tipo di aiuto e finanche il confronto a questa città oramai in ginocchio”, polemizza il consigliere Pd Blasioli. “Evidentemente qualcuno pensa di poter bussare alle porte di Pescara solo quando si devono portare i rifiuti, mentre dinanzi ai problemi, come il porto o le Ferrovie, si ritiene più comodo e possibile girare lo sguardo dall’altra parte”, rilanciano i Pdl Foschi e Sospiri.

In discussione anche il capestre contratto di servizio firmato tra Regione e Trenitalia “che anziché venire pagata per chilometri di servizio che presta, viene pagata in base alla durata delle percorrenze”, sostiene ancor Blasioli, “una situazione che non spinge certo a migliorare le prestazioni in tema di velocizzazione delle percorrenze e che inoltre abbuona alla stessa Trenitalia ogni penale per il mancato rispetto della puntualità perché è evidente che allungando a dismisura i tempi di percorrenza si annullano i casi di ritardo. Se solo si pensa che prima del 12 dicembre la percorrenza del Pescara-Bologna era di 3,30 ore e dopo il 12 dicembre 2011 siamo tra le 4,50 ore e le 5,33 ore capiamo bene di cosa parliamo. Ma quale ruolo ha gestito la Regione Abruzzo? La Regione sa che gli appartiene l’attività di programmazione dei servizi?”, chiede il democratico. Non meno importanti gli altri punti inclusi nell’ordine del giorno: velocizzare l’offerta sulla direttrice Pescara-Roma fino a recuperare i tempi del 1980 di 3 ore e 17 minuti, migliorare le attività manutentive del materiale rotabile, al fine di ridurre guasti, disservizi, soppressioni improvvise e migliorare le condizioni igieniche.

 

Daniele Galli


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