Pescara. Dopo l’annunciata chiusura della centro di ricerca di S.Giovanni Teatino della multinazionale americana Procter & Gamble, con la messa a rischio di 130 posti di lavoro, cominciano a muoversi le prime reazioni da parte dalla politica. E’ la volta del Pd pescarese, che con il consigliere comunale Enzo Del Vecchio la classe ad “accantonare le speciose ed improduttive litigiosità” e pensare ad una soluzione ad un problema collettivo.
La scelta della P&G comporta, secondo Del Vecchio, “un impoverimento di tutta l’area e non solo per la perdita dei 130 posti di lavoro fatti di valenti ricercatori con alta professionalità, quanto della privazione di un polo di eccellenza nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie e di nuovi procedimenti produttivi”.
“L’effetto più drammatico sarà infatti l’ulteriore ridimensionamento del profilo industriale abruzzese in termini di autorevolezza e competitività nei confronti del mercato internazionale”, dice il consigliere Pd, “Eppure a fronte di siffatta e nera previsione non sembra che ad oggi si siano attivate quelle dovute iniziative da parte dei massimi responsabili della politica dei nostri territori che abbiano rilevato e posto domande ed interlocuzioni capaci di poter scongiurare questa evenienza”. Così, con una nota inviata ai sindaci Albore Mascia e Caldarelli, e ai presidenti delle Provincie e dalla Regione, Del Vecchio incita “a verificare e proporre alla Procter & Gamble ogni possibile disponibilità al fine di scongiurare una perdita di produttività innovativa, cioè quella parte di lavoro che più esercita il volano della crescita e della occupazione, che è stata, come nel caso di specie, un vero fiore all’occhiello della nostra regione”.
“Sono certo che per affrontare questa delicata questione possano essere accantonate, per il giusto tempo, le speciose ed improduttive litigiosità che quotidianamente ci angustiano”, conclude.
Daniele Galli
