Pescarabici chiede sicurezza per i ciclisti

pescarabiciPescara. La cultura della mobilità è  cambiata, la bicicletta oggi è ormai diventata un mezzo di trasporto e non  di svago ed è così che anche l’amministrazione comunale del capoluogo adriatico punta sulla valorizzazione del sistema di trasporto urbano basato sulla bici. Da quanto dichiarato nell’ultimo festival della mobilità urbana, da pochi giorni conclusosi, i nostri amministratori avrebbero in programma la realizzazione di percorsi e di reti ciclabili, l’implementazione dei servizi complementari come il noto bike saring, la creazione di ciclo posteggi e l’integrazione con altri sistemi di trasporto, previsti inoltre una serie di fondi per la realizzazione di “infrastrutture di raccordo” della viabilità ciclistica esistente. L’associazione Pescarabici, esprime allora la propria soddisfazione apprezzando lo sforzo preannunciato, ma al tempo stesso, rivolgendosi agli assessori alla mobilità Berardino Fiorilli e ai lavori pubblici Alfredo D’Ercole, mette l’accento sulle numerose occasioni che ogni giorno mettono a repentaglio la sicurezza dei tanti ciclisti, come anche le statistiche sostengono.


Le statistiche infatti parlano chiaro: secondo una recente inchiesta dell’Associazione amici e sostenitori della polizia stradale (Asaps), nell’anno 2007 nel nostro Paese si sono verificati 15.713 incidenti che hanno visto coinvolte biciclette, per un drammatico bilancio di 352 ciclisti morti (praticamente uno al giorno) e di 14.535 feriti (40 al giorno).
“Come Pescarabici  vogliamo credere e sperare che tutto proceda  per il meglio. Crediamo però, – sottolineano gli associati – che l’uso quotidiano della  bicicletta vada assecondato con una politica chiaramente orientata a sostenere e facilitare lo spostamento con la bicicletta,  in condizioni di sicurezza. Non basta dire “muovetevi di più in bicicletta” se non si fa seguire a questa esortazione la disponibilità di un “territorio fisico” idoneo, che va dalle strade dotate di piste ciclabili  alle zone con forte moderazione del traffico (zone 30 o pedonali). E le piste ciclabili devono essere a norma, come “normale” dovrebbe essere anche l’esistenza di un “Piano della mobilità ciclistica” da redigersi, in quanto Piano di settore, contestualmente alla stesura del Piano urbano del traffico (PUT). Ci aspettiamo allora che i nostri amministratori si facciano carico anche di questi adempimenti. Da parte nostra non mancheremo di  proporre interventi che da subito potrebbero sensibilmente migliorare la vita dei ciclisti i città”.

 

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