Pescara. “Le proteste di questi giorni sul piano operativo sanitario sono solo la testimonianza che in tutto questo tempo commissari, sub commissari e assessori vari, che hanno operato nell’ombra, non sono stati in grado di dare risposte reali alle esigenze del territorio abruzzese, al bisogno di cure dei cittadini. Il risultato è che un territorio come la provincia di Pescara subisce un taglio doppio rispetto alla circoscrizione elettorale di Chiodi e Venturoni”. È il duro di Antonio Castricone, segretario provinciale del Pd di Pescara, che denuncia un piano operativo attento soltanto agli interessi del presidente della giunta regionale e dell’assessore alla Sanità.
Secondo Castricone, infatti, la provincia di Teramo sarebbe quella meno colpita dai tagli decisi dal governo regionale. “Se il taglio medio ai posti letto pubblici in Abruzzo è pari al 23%” spiega, infatti, il segretario, “nelle province di Pescara e Chieti c’è stato un taglio pari al 30%, del 23% nella provincia de L’Aquila e solo del 15,8% a Teramo. E’ fin troppo evidente che il peso di Chiodi e Venturoni è riuscito a far pendere la bilancia dei tagli tutta dalla parte di Pescara e Chieti, salvaguardando così il loro orticello e confermando una politica regionale dove tutto il resto che non è Teramo non conta”.
Tutto ciò, aggiunge Castricone, “è ancor più grave se si pensa che questo si è verificato solo perché non si è voluto tagliare neanche un posto al privato, sbilanciando così il rapporto pubblico-privato sempre più a favore dei secondi, visto che se prima il rapporto era di un posto letto privato ogni 6 pubblici, oggi, con questo nuovo piano, il rapporto è di un posto letto privato ogni 5 pubblici. Questa organizzazione della sanità in Abruzzo, oltre ad essere pessima, è anche figlia dei troppi interessi che questo governo ha voluto tutelare, proprio per questo o si torna indietro e si ridiscute tutto, altrimenti per Chiodi e Venturoni saranno tempi di proteste pubbliche da parte dei sindaci e degli abruzzesi che di certo non potranno tacere di fronte alla vergogna di questo piano operativo che produrrà drastici tagli di servizi e reparti con il serio rischio di non produrre alcun risparmio”.