Montesilvano, ribasso per la farmacia comunale: “Bene essenziale svenduto”

Montesilvano. Polemiche dal Pd di Montesilvano contro la decisione dell’amministrazione comunale di procedere al ribasso con un nuovo bando per la vendita all’asta della farmacia comunale: “Svenduto un bene essenziale”.

I consiglieri Gabriele e D’Ignazio e la segretaria cittadina definiscono “Cronaca di una morte annunciata di un importante presidio socio-sanitario territoriale concepita nei suoi intenti iniziali come asset strategico di supporto economico all’azienda speciale”.

Dopo le perdite degli ultimi anni, però, l’amministrazione Maragno ha deciso di cedere all’asta la farmacia; deserta la prima battuta, ora si procede al secondo bando, ma “l’ostinata perseveranza dell’amministrazione nel voler procedere al ribasso con un nuovo bando economicamente più appetibile per il privato”, afferma il Pd, “ sottende chiaramente la volontà di volersi liberare a tutti i costi di un servizio essenziale che, se ben valorizzato potrebbe costituire, un’ importante fonte di reddito per l’ente”.

“Anziché provvedere alla ridefinizione del bando agevolando le condizioni di partecipazione a cominciare dal canone annuale di concessione”, sostengono i tre Dem, “sarebbe stato più opportuno mettere in campo un piano strategico di rilancio che tenesse conto delle migliori variabili dal punto di vista logistico, organizzativo e gestionali”.
Diverse le soluzioni alternative prospettate da D’Ignazio, Gabriele e Di Costanzo, “a cominciare da una riallocazione più strategica all’interno di circuiti sanitari e medici, che allo stato dell’arte è stata determinante per la sua sofferenza economica rispetto agli altri esercizi, oppure svincolare la farmacia dall’azienda speciale, dotandola di un’autonomia economica, che le consentisse di avviare un ciclo virtuoso di rilancio dei suoi servizi.

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