Pescara. “Dopo sei anni di buio totale, Pescara sta finalmente tornando a riscoprire l’autentico valore della parola ‘cultura’, grazie a iniziative di livello volute dal nuovo governo cittadino, grazie a un logo, quello di ‘città dannunziana’ che ha restituito dignità e identità al capoluogo adriatico, una scelta precisa della nuova amministrazione comunale di centro-destra che di conseguenza mai potrebbe pensare di distruggere, cancellare, annullare una realtà importante quanto quella del Mediamuseum. Non comprendiamo le polemiche alimentate strumentalmente negli ultimi giorni da alcuni partiti di centro-sinistra, ma anche da certe associazioni culturali che continuano ad ‘abbaiare alla luna’, accusando il governo cittadino di voler ‘sfrattare’ quella realtà senza disporre di un solo pezzo di carta che confuti tale convinzione. Ritengo dunque sia giunto il momento di chiudere tale triste capitolo che sicuramente non fa bene all’immagine del nostro territorio, un capitolo fondato sul nulla”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia intervenendo sulle polemiche relative alle ipotesi inerenti il futuro del Mediamuseum.
Il primo cittadino ha, infatti, precisato di non aver avuto mai intenzione di “sfrattare” il Mediamuseum dall’ex Tribunale. Stando a quanto sostenuto da Mascia, per ora l’immobile sarebbe stato soltanto inserito nell’elenco delle unità immobiliari disponibili ad un’eventuale dismissione, in quanto non funzionali all’attività dell’ente, insieme ad altre 62 proprietà comunali. In merito alla cessione della struttura alla Rai, invece, per ora ci sarebbe stata solo un’interlocuzione, che non si è tradotta in documenti, carte, accordi, contratti, anche se è chiaro che la realizzazione a Pescara della nuova sede regionale della Rai rappresenta per l’amministrazione comunale un obiettivo prioritario, previsto anche nel programma di governo. “Avere il privilegio di ospitare una struttura di dimensioni rilevanti, quale centro di produzione e non solo di trasmissione” sottolinea, infatti, Mascia, “significherebbe creare su Pescara un indotto oggi inimmaginabile, che dovrebbe vedere interessate e mobilitate tutte le forze culturali della città, anziché perdere tempo ed energie in progetti e ipotesi fantasiose, che non poggiano su alcun fondamento concreto. L’unico dato reale è concreto è piuttosto l’impegno che la nuova amministrazione comunale sta profondendo da nove mesi per risollevare la cultura di una città che si è persa dietro sei anni di contributi a pioggia, senza alcuna programmazione, né capacità di elaborare eventi utili a caratterizzare Pescara”.
Insomma, un’amministrazione comunale che considera la cultura la propria bandiera identificativa non potrebbe mai pensare di distruggere una realtà riconosciuta come il Mediamuseum. L’invito del sindaco è, pertanto, quello di porre fine ad una querelle inutile, preferendo unire le proprie energie a quelle di un governo cittadino che crede nelle potenzialità delle iniziative culturali di livello per restituire a Pescara l’immagine di città europea.