Alessandrini e Chiavaroli dal ministro Boschi per salvare il Tar di Pescara

Pescara. Alessandrini dal ministro Boschi per salvare il Tar. Il sindaco dem accompagnato dalla senatrice Ncd Chiavaroli per un’azione trasversale.

 

Prima un incontro con il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, poi quello il ministro per le Riforme e per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi: mattinata nei Palazzi romani per il sindaco Alessandrini. Una missione condivisa con la vicepresidente del gruppo al Senato di Area popolare Ncd-Udc, Federica Chiavaroli: un’azione bipartisan e trasversale per scongiurare la soppressione della sezione distaccata del Tar di Pescara.

 

“Abbiamo posto al ministro Boschi l’inopportunità di procedere alla soppressione del presidio pescarese di giustizia amministrativa – riferisce Alessandrini – Il senso di questa iniziativa politica trasversale è che il mantenimento della sede è un vantaggio per la comunità e che tutti coloro che hanno responsabilità politica sono impegnati a scongiurarne la soppressione. Ciò non in ragione di sterili campanilismi, ma alla luce di dati concreti e studi scientifici compiuti dall’Università d’Annunzio circa la collocazione geografica, il carico di lavoro e l’organizzazione degli uffici pescaresi, che abbiamo sottoposto al Ministro e che sono proprio nel senso dell’efficienza del Tar Pescara la cui eventuale soppressione determinerebbe solo un aumento dei costi e dei sacrifici per la collettività, senza apprezzabili vantaggi in termini di risparmi di spesa e di efficacia del servizio”.

 

“Si tratta di un tema delicato – aggiunge la senatrice Chiavaroli – visto che l’eventuale chiusura di tale struttura rappresenterebbe un disagio notevole per i cittadini ed i professionisti abruzzesi e considerata la sua centralità territoriale. Sono convinta che il ministro abbia compreso le nostre ragioni a sostegno del mantenimento a Pescara della sede distaccata del Tar e sono altrettanto sicura che si adopererà in tutte le sedi competenti per evitarne la chiusura”. “Il ministro – conclude Alessandrini – si è impegnata a prendere in seria considerazione le osservazioni puntuali che le sono state rimesse, questo in tempo utile per la decisione sul punto attesa per il 28 febbraio”.

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