Chiodi a Roma dal Presidente Monti: la ricostruzione de L’Aquila riparte da una burocrazia semplificata

chiodi_romaLa ricostruzione aquilana racchiusa in un’ora di colloquio. Quello che c’è stato oggi a Roma, tra il Commissario delegato per la Ricostruzione e presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ed il Presidente del Consiglio, Mario Monti. Subito dopo, l’incontro con la delegazione aquilana, mezz’ora in tutto, prima di riprendere la via di casa.

L’obiettivo, come aveva spiegato nei giorni scorsi lo stesso Chiodi, fare in modo che il Governo riconosca tra le priorità quella dell’emergenza nei territori terremotati dell’Aquilano. “Mi batterò fino in fondo per ottenere ciò che il territorio merita” aveva detto “convinto che il terremoto dell’Aquila non possa essere argomento secondario di discussione nei Tavoli romani. Se le istanze non otterranno riscontro, metterò in atto forme di protesta eclatanti. Non ultime le dimissioni dall’incarico di Commissario governativo”.

E il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. Gianni Chiodi e Mario Monti si sono stretti la mano intorno alle 18.30. Al termine dell’incontro, il Governatore ha definito il colloquio “interlocutorio”. “Non posso esprimere nè soddisfazione né insoddisfazione” ha commentato. “Ci sono esigenze di cassa che confliggono con la volontà politica, ma ci sarà una proroga limitata nel tempo da uno a tre mesi dei finanziamenti disponibili per i lavori di ricostruzione. Verrà effettuata, inoltre, una spending review, ossia una revisione della spesa, per la riduzione dei costi e l’obiettivo è quello di accelerare la fase di ricostruzione, centro storico de L’Aquila compreso. Alla fine ci sarà la riunificazione delle contabilità, non si parlerà più di emergenza, non siamo più nell’emergenza. Al momento, dunque, non è possibile esprimere un giudizio sull’esito dell’incontro. Vediamo come evolve la situazione nei prossimi giorni”.

La risposta del governo Monti, quindi, si traduce in una proroga solo per i primi mesi del 2012, nell’obbligo di superare l’emergenza con revisione della macchina burocratica e nella concentrazione degli sforzi per avviare la ricostruzione degli edifici ‘E’ e dei centri storici.

Nelle prossime ore sarà firmata la ordinanza per prorogare le spese relative alla emergenza, contratti di lavoro compresi. Successivamente, come richiesto dal Ministero dell’Economia, si lavorerà alla revisione della spesa individuando le possibili razionalizzazioni e i necessari interventi di snellimento in merito alla macchina complessiva della emergenza. È stato richiesto il massimo sforzo sulla ricostruzione, confermando la validità di passare attraverso i piani della ricostruzione che 20 Comuni hanno già concluso.

Al termine dell’incontro “riservato”, la riunione è stata allargata al commissario vicario Antonio Cicchetti, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, del vice premier, Vittorio Grilli, del capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli e del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.

 

Il commento di Stefania Pezzopane, responsabile nazionale Pd per la ricostruzione. “Dall’incontro di ieri col Governo, fortemente voluto dal Sindaco Cialente e che ha prodotto una proroga immediata degli effetti della temuta ordinanza, nasca ora una nuova fase in cui il dictat sia eliminare gli sprechi.e velocizzare la ricostruzione. Sia in primis Chiodi a dare il buon esempio iniziando a razionalizzare le spese per la struttura commissariale e per l’unità di missione, eliminando orpelli e filiere che ritardano la ricostruzione. Sia il suo, uno scatto di orgoglio e di grande responsabilità. Nessuno può negare il clima in cui il nuovo Governo si è insediato, di rigore e sacrificio. Un clima che, purtroppo, si ripercuote sulla vicenda aquilana, ampliamente strumentalizzata dal Governo precedente, ora del tutto dimenticata. L’Aquila deve assumere il ruolo di vicenda nazionale. Lo sforzo per riportare il capoluogo ferito sotto i riflettori deve essere unanime; la politica, le forze sindacali, le parti sociali, siano, ora più che mai compatte perchè L’Aquila torni ad essere nuovamente in prima pagina. Il là di Chiodi sarebbe un esempio per tutta il Paese, un traino che riporterebbe una ventata di respiro nazionale sulla Città e sul suo dramma, sui ritardi della ricostruzione e sulla difficilissima ripresa economica. Noi aquilani più di ogni altro vogliamo che L’Aquila sia ricostruita più bella di prima ma con veliocità e senza sperperi”.

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