Tensione all’Aquila per la visita di Renzi, scontri fra Polizia e manifestanti: cambia il programma

L’Aquila. Non comincia nel migliore dei modi la visita di Matteo Renzi all’Aquila.  Proprio per motivi di sicurezza il primo appuntamento che si sarebbe dovuto tenere al ristrutturato palazzo Fibbioni, nuova sede della municipalità aquilana, è stato spostato presso la sede del Gran Sasso Science Institute, alla Villa Comunale.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è giunto alle 17,35 presso la sede del Gran Sasso Sciencie Institute (Gssi). In particolare qui sta incontrando il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Presente, inoltre, la sottosegretaria con delega alla ricostruzione post sisma, Paola De Micheli. Massiccio il servizio d’ordine per un summit assolutamente blindato. L’accesso allo stabile ubicato nelle adiacenze della Villa Comunale è off limits per tutti, giornalisti compresi.

Al grido di “L’Aquila libera, mai la mafia, non la vogliamo”, un gruppo di manifestanti sta scandendo slogan, accompagnati da striscioni di protesta, nell’attesa dell’arrivo in città del premier. In un altro striscione campeggia la scritta “Renzi non ti vogliamo, vattene”.

Ad inscenare la protesta, in particolare, sono i comitati “3 e 32” e “Ombrina mare”, oltre ai precari della scuola.  I manifestanti hanno forzato i posti di blocco, ma sono stati respinti dalle forze di polizia. Dalle fila dei manifestanti è partito anche un lancio di fumogeni.

Un manifestante è stato ferito ed un altro ha accusato un malore lungo via San Bernardino (nella quale si affaccia palazzo Fibbioni) proprio a causa dello scontro avuto con il cordone delle forze dell’ordine e sono stati trasportati in ospedale in ambulanza unitamente ad una poliziotta rimasta anch’ella leggermente ferita sul setto nasale a causa degli stessi tafferugli.

La poliziotta ha sbattuto contro un giunto senza protezione durante gli spintoni nella manifestazione di dissenso ed è stata inizialmente soccorsa da due medici del Comitato No Biomasse L’Aquila , il consigliere comunale Guido Quintino Liris e il Dott.Emiliano Petrucci.

“La tensione era palpabile ma sicuramente non creata da tutti quelli che sono venuti a contestare Renzi. – dichiara Flavia D’Alfonso dell’Uds Abruzzo – Dopo esserci riuniti presso la fontana luminosa ci siamo mossi in direzione di via San Bernardino. Lì siamo stati intercettati dalle forze dell’ordine che ci hanno impedito di passare, e nel farlo hanno ferito alcuni di noi.

Addirittura un ragazzo è stato spinto contro un’impalcatura riportando una ferita ad un braccio. Dopodiché ci siamo recati presso la via adiacente il Gran Sasso Science Institute. In quel momento, pur essendo composto il corteo da famiglie studenti, studentesse e anziani che manifestavano pacificamente, dopo qualche secondo, antecedente il nostro arrivo, le forze dell’ordine ci hanno violentemente caricato e rincorso.

Un manifestante è stato ferito alla testa ed è stato portato in ospedale con l’ambulanza. In più molti hanno riportato lievi ferite dovute alla violenza della carica”.

La visita del primo ministro a L’Aquila era stata annunciata più volte, e poi smentita, da circa un anno e mezzo. Temi centrali del summit aquilano saranno, in particolare, i fondi governativi per la ricostruzione post sisma e il problema della restituzione di tributi e contributi sospesi a causa del terremoto con la legge nazionale n. 183 del 2011.

Con questo provvedimento lo Stato aveva disposto la restituzione alle imprese del cosiddetto cratere sismico al 40% dei tributi e contributi. Agevolazioni sempre concesse dallo Stato per qualsiasi calamità naturale fin dal 1990. Tuttavia l’Unione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, per la quale viene richiesta la restituzione di tali agevolazioni fiscali, poichè Bruxelles doveva essere informata prima dell’entrata in vigore della legge n. 183 del 2011, cosa che, effettivamente, non è avvenuta.

Di Tizio (Delegato WWF Abruzzo): ‘Renzi sfugge al confronto con gli abruzzesi’

Tra le diverse centinaia di abruzzesi che sono in questo momento a L’Aquila per chiedere di incontrare il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per manifestargli la volontà dell’Abruzzo di non essere trasformato in un distretto petrolifero, è presente anche una rappresentanza del WWF con il delegato regionale, Luciano Di Tizio.
Purtroppo il Presidente Renzi si sta sottraendo al confronto e un imponente cordone delle forze dell’ordine sta tenendo lontano i manifestazioni anche con cariche.

“È grave che il Presidente del Consiglio sfugga al confronto con gli abruzzesi dopo che sta massacrando il loro territorio ed il loro mare”, dichiara Luciano Di Tizio. “Perché Renzi non vuole ascoltare la voce di chi vive e lavora in queste terre? Perché non vuole spiegare le ragioni che stanno spingendo il suo Governo a trasformare la regione verde d’Europa in una regione nero petrolio? Cosa devono fare gli abruzzesi per farsi ascoltare? Non era mai successo che un politico evitasse di confrontarsi con i cittadini in questo modo, neppure quando era Presidente del Consiglio Berlusconi!”

Forza Italia: ‘Visita di facciata’

“Accogliamo con piacere la tanto attesa visita del premier Renzi che arriva dopo 18 mesi di annunci e sconcertanti smentite. Rileviamo però alcuni aspetti a dir poco imbarazzanti”. E’ quanto dichiarano i Consiglieri regionali di Forza Italia che spiegano: “Innanzitutto sulle modalità di quella che sembra un semplice contentino per la nostra regione e per il suo presidente. Renzi, di ritorno da Rimini e Pesaro, avrebbe deciso il passaggio in Abruzzo solo all’ultimo momento tant’è che lo stesso sindaco Cialente interrogato a riguardo ieri aveva smentito la notizia, peraltro assente anche dal calendario ufficiale del Presidente D’Alfonso.

Un secondo aspetto riguarda la sede scelta, l’istituto scientifico del Gran Sasso, che è sicuramente prestigiosa ma non certo istituzionale come dovrebbe essere in occasione dell’arrivo del Presidente del Consiglio che, altra clamorosa pecca, proprio in virtù del ruolo politico che ricopre non dovrebbe partecipare a una semplice riunione “tecnica”. In questo caso D’Alfonso avrebbe dovuto proporre un luogo più istituzionale come la Regione o al massimo il Comune.
Ma cosa ci dobbiamo aspettare dalla visita del Premier all’Aquila? Intanto la Giunta regionale gli ha già confezionato un “regalo di benvenuto” visto che ieri, all’ordine del giorno, ha inserito, su proposta del Presidente, una delibera per la non costituzione in giudizio contro l’eccezione di incostituzionalità avanzata dal governo centrale all’art. 1 della L.R. 13/2015 finalizzata a contrastare la realizzazione del metanodotto della Snam Sulmona – Foligno; opera dichiarata dal governo strategica, insieme con Ombrina mare. Ed è proprio sulla posizione a favore di trivellazioni, metanodotti ed elettrodotti che Renzi dovrebbe chiarire molti aspetti o meglio la Regione Abruzzo dovrebbe far valere un peso politico che a oggi ha dimostrato di non avere.
Sperando che non sia una semplice visita “di facciata”, ci si aspetta che il premier chiarisca anche la spinosa questione che riguarda la restituzione delle tasse da parte delle aziende del Cratere, avanzata dall’Unione europea. Di fronte a questa decisione qual è la sua reale posizione? E’ necessaria un’azione forte di resistenza da parte di Governo e Regione che devono assumere una posizione forte, argomentata e motivata, facendo valere le proprie ragioni sui tavoli di Bruxelles.
Renzi – rimarcano i Consiglieri di opposizione – dovrebbe altresì dare rassicurazioni anche sui finanziamenti a beneficio dell’Aquila e delle zone colpite dal sisma. In tal senso è necessario l’impegno da parte dell’esecutivo nazionale di rafforzare le dotazioni di personale, soprattutto tecnico, presso gli uffici della ricostruzione in modo da poter velocizzare l’istituzione delle pratiche e di conseguenza l’assegnazione dei contributi. Molto spesso la mancanza di specifiche risorse umane ha costituito un grosso limite proprio nel portare a termine questi processi”.

Renzi a L’Aquila: quattro i feriti tra cui una poliziotta nei tafferugli

Sono quattro, in tutto, le persone rimaste ferite nei tafferugli scoppiati a L’Aquila fra i manifestanti di comitati e associazioni contrari alla politica del governo e le forze dell’ordine in occasione della visita in citta’ del premier, Matteo Renzi. In particolare a San Bernardino, dove avrebbe dovuto svolgersi l’incontro istituzionale nel ristrutturato palazzo Fibbioni, una poliziotta ha riportato un trauma al setto nasale mentre un contestatore, pare ubriaco, ha accusato un malore ed e’ svenuto.
Quando poi il corteo si e’ spostato alla Villa Comunale, altri due manifestanti hanno riportato leggere contusioni a seguito di una carica fatta dal cordone di sicurezza costretto a rispondere ad un tentativo di sfondamento con il lancio di sanpietrini avvenuto proprio mentre Renzi giungeva al Gran Sasso Science Institute. I quattro sono stati condotti all’ospedale San Salvatore. Quando, dopo il suo intervento, il premier ha lasciato l’istituto di alta formazione, polizia, carabinieri e vigili urbani, presenti anche agenti della polizia penitenziaria e della forestale, hanno tenuto tutti a debita distanza evitando, cosi’, anche ai giornalisti di poterlo avvicinare per fargli qualche domanda.

RENZI A L’AQUILA, PEZZOPANE (PD): “RICOSTRUZIONE E’ NELL’AGENDA DEL GOVERNO. CHI PROTESTA IN CERCA DI VISIBILITÀ”

“Abbiamo chiesto a Matteo Renzi di mantenere alta l’attenzione su L’Aquila e il cratere, proseguendo il percorso già avviato con i 6 miliardi stanziati dalla Legge di Stabilità, i provvedimenti adottati con il decreto Enti territoriali, lo stanziamento del 4% delle risorse per la ricostruzione da destinare alle attività produttive, le proroghe del personale precario legato alla ricostruzione”.
Questo quanto afferma la senatrice Stefania Pezzopane, sulla visita del premier a L’Aquila.
“Il governo ha stanziato risorse importanti per la ricostruzione. Ci sono tuttavia ancora dei passaggi da compiere e nodi da sciogliere, come la restituzione delle tasse per le imprese del territorio e norme più stringenti per la trasparenza. Insisterò sulla white list e sulle mini gare.
La visita del premier oggi ci conferma che L’Aquila e il cratere sono nell’agenda politica del governo.
Quanto alle proteste, che hanno impedito a Renzi di visitare il centro storico- prosegue la senatrice- sono l’espressione di chi cercava solo visibilità, infischiandosene dell’Aquila e della ricostruzione”.

TERREMOTO L’AQUILA, D’ALFONSO A RENZI: ‘INIZI FASE 3 PER CENTRO STORICO’

“Tenevamo molto a questo livello di confronto per scrivere insieme l’agenda delle priorità. L’Aquila dispone di 6 miliardi di euro ed ogni anno abbiamo cantieri che producono da 950 a 970 milioni di euro per lavori di ricostruzione. Siete stati bravissimi a fare in modo che tutta la periferia diventasse un’opera da inaugurare. Adesso comincia la fase 3, quella del centro storico per la quale ci sono le risorse: ci aspettiamo dal Governo precisazioni procedurali come la legge organica, con la quale il cantiere, in questa fase delicatissima, conosca semplificazioni e facilitazioni senza rinunciare al rigore di cui la città ha dato grande prova”. Lo ha detto il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi in visita all’Aquila. “Dobbiamo fare in modo ora ? ha proseguito D’Alfonso – che non ci sia interruzione per la produttività dei cantieri. Si sta facendo un ottimo lavoro con il Governo e tutta la pattuglia dei Parlamentari abruzzesi. Abbiamo 9.361 imprese attive in questa città e 22 mila studenti universitari che operano, vivono, scommettono su questa realtà per realizzare il proprio progetto di vita. Abbiamo le risorse finanziarie e le attenzioni da parte del Governo: il valore di oggi non sono i sampietrini lanciati addosso a persone sbagliate, ma l’attenzione del governo verso questa città”. Oltre alla legge sull’Aquila D’Alfonso si è soffermato sul tema delle tasse. “Rischia di essere un pugno nello stomaco – ha detto il Presidente – sembra un progetto di dispetto perché non c’era alternativa per le imprese aquilane e rischia di provocare danni ancora più gravi per l’economia dell’Aquila e per le altre città del cratere. Qui c’è bisogno di un supplemento di cura e di premura. Con la nuova ANAS , invece, – ha concluso – si metta all’ordine del giorno il completamento del collegamento viario L’Aquila-Pescara per il quale sarebbero sufficienti 150 milioni di euro”.

Renzi a L’Aquila, Di Stefano (F.I.): “Le due facce del Partito Democratico”

“Siamo stati trattati come dei mafiosi” questa fu la dichiarazione rilasciata dalla Senatrice Stefania Pezzopane, a seguito degli scontri tra manifestanti aquilani e polizia, del 7 luglio 2010 a Roma”. Ricorda l’On.le Fabrizio Di Stefano (F.I.), che spiega: “Fu solamente il commento più aspro, che si univa alla corale condanna di tutto il centrosinistra, a cominciare dal Segretario Bersani, che tuonava: “E’ una vergogna! Il Governo non da risposte e manda la polizia”.
Questo valeva quando al Governo c’era Berlusconi con il centrodestra. A distanza di cinque anni, invece, quando a governare ci sono loro, la stessa Pezzopane che diceva a “Il Fatto Quotidiano”: “mi ha colpito lo schieramento di polizia inaudito, come fossimo dei mafiosi”, oggi afferma che i manifestanti presi a manganellate dalla Polizia, in occasione dell’arrivo del Premier Renzi nel capoluogo abruzzese sono: “l’espressione di chi cercava solo visibilità, infischiandosene dell’Aquila e della ricostruzione”.
Come sempre ci troviamo di fronte ai due pesi ed alle due misure della falsità morale della sinistra.
Quanto a Renzi – conclude l’Onlorevole -, la sua presenza oltreché inutile avrebbe pure dell’esilarante, se non ci fossero stati questi episodi drammatici. Perché quando giustifica il suo arrivo solo oggi a L’Aquila, con “non mi era ancora chiaro lo scenario”, ci fa capire di quanto, questo Governo, in un anno e mezzo si sia poco interessato al nostro Capoluogo e di quanto questo Abruzzo oggi conti a Roma”.

Renzi: Coisp, vicini a collega ferita, ci lecchiamo le ferite

“Siamo vicini alla collega, che da una prima diagnosi sembra avere riportato la frattura del naso, e a tutte le Forze dell’Ordine che hanno saputo controllare le ‘contestazioni’ con il consueto ‘equilibrio'”. Lo dice Santino Li Calzi, segretario provinciale aquilano del Coisp, il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia commentando gli scontri accaduti oggi pomeriggio a L’Aquila nel corso della visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Oltre alla poliziotta sono rimaste ferite altre tre persone. Un uomo, che pare fosse ubriaco ed e’ poi svenuto, e due giovani che, insieme ad altri contestatori, avevano tentato di forzare il cordone di sicurezza posto alla Villa Comunale lanciando sanpietrini contro le forze dell’ordine che hanno reagito con una ‘carica’. “E’ sempre lo stesso copione – osserva Li calzi – i cittadini contestano le Istituzioni, in questo caso il premier Renzi, e le Forze dell’Ordine ci rimettono la pelle. Stridono le notizie che parlano di scontri tra manifestanti e polizia, e crea dispiacere, siamo aquilani anche noi, che si dica: la polizia ‘carica gli aquilani’, anche perche’ cosi’ non e’. Le contestazioni, giuste o sbagliate che siano, devono essere esercitate nei limiti consentite dalle norme, e le Forze dell’Ordine ‘devono’ garantire ai cittadini di esprimersi liberamente e allo stesso tempo mantenere l’ordine e la sicurezza. Il bilancio di questa giornata – osserva infine il Coisp – e’ che la polizia passa come ‘manganellatrice’ ma alla fine siano noi che ci lecchiamo le ferite”.

 

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