Vasto, commemorato il Giorno del Ricordo

Deposizione di una corona in Largo Saraceni, poi in Comune la commemorazione ufficiale

Vasto. L’Amministrazione Comunale di Vasto ha promosso stamane le celebrazioni istituzionali in occasione del Giorno del Ricordo, annuale occasione commemorativa della storia del Confine italiano orientale attraverso cui rinnovare e conservare la memoria di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati all’indomani della Seconda Guerra Mondiale.

Dapprima è stata deposta una corona d’alloro al cippo in ricordo del finanziere infoibato Tommaso Saraceni, ubicato nel Largo del centro storico intitolato alla sua memoria nel 2018, alla presenza del Vicesindaco Felicia Fioravante, degli Assessori Nicola Della Gatta e Anna Bosco, dei Consiglieri Lina Marchesani, Alessandra Notaro, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani, delle Autorità Militari e dei rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma cittadine. Erano, inoltre, presenti la Signora Teresa Saraceni, parente di Tommaso, e la Signora Magda Rover, nativa di Albona (Pola), ma residente a Vasto da anni. La seconda parte della mattinata si è tenuta all’interno dell’Aula del Consiglio Comunale “G.Venniti”.

Il Vicesindaco Licia Fioravante nel suo discorso cita le parole di un famoso esule istriano, Paolo Barbi. L’odio non ha colore, non ha forma ne aspetto invade la mente fino a distruggerti, fino a portarti lontano al tuo cuore, da ciò che sei.

“Il secolo passato – ha aggiunto il Vicesindaco Fioravante – ci consegna un’eredità pesante, complessa, densa di valori e disvalori che, comunque, ci orientano e ci servono da battistrada nel cammino che ci attende verso il futuro”.

“Quel che si può dire di certo è che si consumò, nel modo più evidente con la disumana ferocia delle foibe, una delle barbarie del secolo scorso – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Nicola Della Gatta. “Perché nel XX secolo si intrecciarono in Europa cultura e barbarie. Non dobbiamo mai smarrire consapevolezza di ciò nel mentre valorizziamo, ed esaltiamo, i tratti più nobili di quell’esperimento storico, unico e visionario, di civiltà, di pace, di libertà, di tolleranza, di solidarietà su cui si fonda la nostra Europa. È un’Europa – ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – nata dal rifiuto dei nazionalismi aggressivi e oppressivi, da quello espressosi nella guerra fascista a quello espressosi nell’ondata di terrore jugoslavo in Venezia Giulia; un’Europa che esclude naturalmente anche ogni revanscismo”.

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