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Tari, da Fossacesia parte l’iniziativa di Confcommercio e Codacons ‘Chi non produce rifiuti non paga’

Fossacesia. Il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, ha incontrato nella sede comunale Marisa Tiberio, Presidente della Confcommercio Chieti e Vittorio Ruggieri, vice presidente regionale del Codacons Abruzzo.

Al centro della riunione, la Tassa rifiuti urbani e la scelta di Fossacesia non è stata causale. La città è stata tra i primi centri abruzzesi ad aver previsto uno sconto del 40% sulla quota variabile della Tari per il 2020 per le attività commerciali del proprio territorio, tenendo conto che la pandemia ha costretto molti esercizi a restare chiusi e quindi a non produrre rifiuti. Un esempio che per Confcommercio e Codacons dovrebbe essere ripreso da tutti gli altri comuni della regione. L’incontro tra l’altro scaturisce a pochi giorni dalla diffusione dei dati sul monitoraggio annuale che Confcommercio Abruzzo di cui Marisa Tiberio è vice presidente, ha svolto in ambito regionale e dedicato all’applicazione della Tari in Abruzzo, che ha appunto certificato come Fossacesia sia stata virtuosa sulla tassa.

“Come associazione dei consumatori, abbiamo assunto anche la veste di punto d’ascolto del territorio – afferma Ruggieri – con diverse aziende che si sono rivolte a noi rappresentandoci l’ingiustizia del dover pagare la Tari anche per i giorni in cui sono stati chiusi a causa della pandemia. Ci siamo quindi attivati anche sulla base del principio comunitario su cui si basa la Tari che “chi inquina paga”, cristallizzato anche nella giurisprudenza nazionale, per cui è chiaro se non ho avuto la possibilità di produrre rifiuti non devo pagare. Alla luce di tutto ciò abbiamo tenuto opportuno confrontarci con altre associazioni di categoria e in particolare con la Confcommercio e insieme abbiamo pensato di interpellare uno dei comuni virtuosi in questo senso, come appunto Fossacesia” Per il presidente provinciale di Confcommercio, Tiberio, “si deve cercare di estendere l‘iniziativa in tutti i centri abruzzesi, coinvolgendo la Regione. Ci rendiamo conto che questa operazione ha un costo ed è logico che i comuni devono essere messi nelle condizioni di poter andare incontro alle attività che sono rimaste chiuse senza però trovarsi con una voce in meno sui loro già esigui bilanci. Dobbiamo però cercare di non pesare ulteriormente sul settore commercio, che ha pagato un alto prezzo a causa del virus”. Il sindaco Di Giuseppantonio, che è anche membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Comuni Italiani – Abruzzo, ha già avuto un colloquio con il presidente dell’Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo.

“Siamo d’accordo di portare la questione all’attenzione del presidente della Regione Marco Marsilio – afferma Di Giuseppantonio -. I comuni italiani sono già in sofferenza ed è chiaro che senza un intervento della Regione e dello Stato l’iniziativa troverebbe dei seri ostacoli”.