Chieti. “In questo momento difficile, molti sindaci della Val di Sangro stanno chiedendo la chiusura di tutte le aziende che non producono beni di prima necessità. Tale richiesta a difesa delle proprie comunità che iniziano a vedere i primi segnali di questo maledetto virus”.
Si legge così in una noya della Fiom Cgil Chieti, che prosegue: “È evidente che tale situazione si ripercuote anche sui Lavoratori residenti nei loro paesi.
La prova evidente è stata quando in Sevel le OO.SS. hanno concordato con l’azienda che i Lavoratori che non erano in condizione di recarsi al lavoro sarebbero stati coperti dalla cassa integrazione. Infatti, ieri oltre il 60% dei Lavoratori Sevel non si è presentato al lavoro.
In altre aziende, dove non è stato possibile questo percorso, sono stati dichiarati gli scioperi con un’alta adesione dei Lavoratori.
Questa situazione, e non solo, ha giustamente preoccupato i sindaci della Val di Sangro che stanno chiedendo con forza attraverso la Prefettura l’intervento del Governo a tutela delle comunità che rappresentano.
Riteniamo importante questa presa di posizione dei Sindaci e comunque ricordiamo che se esistono i presupposti, gli stessi, coinvolgendo la Regione, possono percorrere la strada della quarantena nei propri comuni al fine di contribuire a limitare i movimenti e di conseguenza la diffusione di questo virus.
La FIOM come sempre sarà a sostegno dei Lavoratori e di quanti opereranno a difesa degli stessi e delle comunità in cui vivono”.