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Porto di Ortona, Febbo: ‘Aggiudicata la progettazione dei lavori’

Pescara. “Rincresce apprendere dagli organi di stampa le dichiarazioni delle sigle sindacali regionali da cui mi sarei aspettato, invece, che interessassero le loro organizzazioni nazionali nel sollecitare il Ministro Provenzano nell’emanazione del Decreto d’Istituzione della ZES, come da me richiesto con la nota Prot. 80/Segr. del 15 maggio u.s”. Questo il commento dell’Assessore Regionale, Mauro Febbo, in merito al Porto di Ortona.

“I ritardi di cui oggi le sigle sindacali parlano, sono gli stessi che io denunciavo negli anni scorsi dai banchi dell’opposizione contro D’Alfonso e D’Alessandro, incapaci di spendere, persino, i 10 milioni di euro che avevo garantito e stanziato (Governo Chiodi) per realizzare il famoso dragaggio, ad oggi non ancora realizzato nonostante le loro periodiche e infondate rassicurazioni. Le stesse che garantivano nella sempre annunciata e mai arrivata istituzione della ZES. Oggi, le sigle sindacali, anziché partorire polemiche futili e strumentali nel vano tentativo di scaricare le colpe su altri, sarebbe necessario che facessero la loro parte e si assumessero le proprie responsabilità, come ho sempre fatto. Da settimane ho inviato a loro e alle altre organizzazioni regionali, la nota inviata dal Presidente della Regione, Marco Marsilio al Ministro Provenzano per sollecitare il Governo nazionale nell’istituzione della ZES, invitandoli ad intervenire presso le loro organizzazioni nazionali per farsene anche loro promotori. Da loro non ho ricevuto risposte e, dubitando sull’accoglimento del mio appello, hanno preferito scrivere articoli giornalistici di ignaro aiuto alla causa”.

“Non mi dilungo sulla trasversalità con Civitavecchia in considerazione dei fiumi di parole già spese e per il fatto che è stata superata nell’incontro del 13 settembre 2019 in un incontro alla presenza di tutti gli stakeholder presso la sede della Camera di Commercio di Chieti – Pescara e concretizzata il 12 dicembre 2019 con la sottoscrizione del “protocollo d’intesa” con il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Secondo tale protocollo è fondamentale istituire una diramazione del Corridoio Mediterraneo (già Corridoio V) trasversale, multimodale/comodale, dalla Penisola Iberica ai Balcani, che attraversi la penisola italiana nella sua parte centrale secondo l’itinerario Barcellona-Civitavecchia-Ortona- Ploce, con assoluta priorità, rispetto ad altre direttrici infrastrutturali alternative, al passaggio nella Regione Abruzzo e con particolare attenzione alle Autostrade A14, A24 e A25, e alla linea ferroviaria Pescara-Roma. Al fine di rispettare tale protocollo, ben consapevoli di dover sviluppare il nostro sistema portuale recuperando i ritardi ereditati e realizzare le grandi incompiute del nostro tempo, abbiamo provveduto all’aggiudicazione della gara di progettazione dei lavori Masterplan per 50 milioni di euro. Questa che rappresenta la vera opportunità di sviluppo per lo scalo ortonese di rilevanza nazionale, dev’essere soltanto approvata da parte del Consiglio di Amministrazione dell’ARAP, Agenzia Regionale Attività Produttive, quasi certamente entro la prima decade di giugno. Ne abbiamo dato già informazione con una nota del 28 maggio u.s. al Presidente di Confindustria Abruzzo, Marco Fracassi e ne approfittiamo per tranquillizzare anche i due studiosi di materia portuale Nervegna-Di Pretoro essendo questo provvedimento in linea con le loro aspettative. Come se non bastasse, ho già provveduto a convocare il Sindaco di Ortona e i massimi esponenti regionali per giovedì 4 giugno presso i miei uffici al fine di definire l’annosa e irrisolta realizzazione della bretella di collegamento tra il Porto di Ortona ed il casello autostradale”.

“È ampiamente dimostrato – conclude Mauro Febbo – che il sottoscritto e l’intero governo regionale stiano lavorando per assicurare uno sviluppo infrastrutturale ed economico in cui il Porto di Ortona ricopre un ruolo cardine e centrale. Sarebbe il caso che ognuno si dimostrasse d’aiuto e non d’intralcio”.