Forza Italia, M5S e associazioni chiedono di bloccare Megalò 2

Chieti. “In merito alla questione Megalò 2 e al via libera del Genio Civile alla realizzazione della nuova megastruttura ci preme evidenziare alcuni passaggi, avendo noi, per primi e più degli altri, ostacolato in tutte le sedi, presentando numerose osservazioni, la proroga dell’autorizzazione a costruire richiesta al fine di realizzare il cosiddetto Megalò 2. La messa in sicurezza, con gli opportuni interventi precedentemente prescritti al fine di contenere il rischio alluvionale ed idrico dell’area interessata, erano e sono obblighi fino a poco tempo fa inevasi da parte della proprietà”.

 Lo affermano i consiglieri regionali Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, che proseguono: “Detti interventi – proseguono Febbo e Sospiri – e erano “conditio sine qua non” per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie al completamento di tutte le strutture del centro commerciale. Altresì, il Comitato VIA che ha negato la proroga proprio per i nuovi insediamenti, in considerazione del fatto che le opere di messa in sicurezza non erano neanche partite, si è espresso con parere negativo anche alla richiesta di una variante rispetto alla dimensione e alla tipologia dell’edificato proposto per il nuovo centro commerciale, come da noi auspicato in sede di presentazione delle osservazioni e dimostrato in sede di audizione. E’ logica conseguenza che i comuni di Chieti e Cepagatti non possono che considerare le richieste di concessione edilizia per Megalò 2 assolutamente scadute”.

 “Ovviamente la proprietà ha chiaramente la facoltà di riavviare un nuovo iter procedurale autorizzativo presso gli enti preposti al fine di completare l’idea di questo terziario avanzato. Idea per la quale – concludono Febbo e Sospri – in linea generale, i sottoscritti si sono sempre opposti, per cultura e principio, certi anche del fatto che l’hinterland (Chieti-Pescara) con la più alta concentrazione di centri commerciali d’Italia: non è in grado di assorbire un altro intervento edificatorio; le condizioni socio-economiche dell’area metropolitana non consentono l’apertura di nuovi centri commerciali; le opere in oggetto hanno un forte impatto ambientale e naturalistico; e che vige un blocco sulla moratoria per l’apertura di nuovi grandi centri di distribuzione da noi presentato ed ottenuto in Consiglio Regionale, in sede di finanziaria, fino al 31/12/2021”.

 Così in una nota congiunta WWF, Confesercenti, Confcommercio, ANIAC, CNA e UPA Chieti: “Le notizie di stampa diffuse oggi sul centro commerciale cosiddetto “Megalò2” costringono WWF Chieti-Pescara, Confcommercio Chieti, Confesercenti Chieti, ANIAC Chieti, CNA Chieti e UPA Chieti a diffondere una precisazione: il Genio Civile, come più volte chiarito anche dagli stessi esponenti di quell’ufficio regionale, non ha titolo per rilasciare permessi edilizi visto che altre sono le sue funzioni. Il permesso a costruire a suo tempo emesso dalle amministrazioni municipali di Chieti e Cepagatti rimane invalidato dalla “bocciatura” espressa dal Comitato VIA e dovrà essere revocato o annullato, come richiesto con una specifica diffida dall’avv. Francesco Paolo Febbo a nome delle associazioni che firmano questo comunicato. Il prossimo passaggio sarà l’udienza di fronte al TAR di Pescara, prevista al momento per il 23 marzo prossimo, nella quale le associazioni ambientaliste e di categoria chiederanno la piena conferma del giudizio del Comitato VIA e quindi il definitivo stop a un progetto dannoso per l’ambiente e per l’economia del territorio. Prima della sentenza del TAR non saranno possibili novità di alcun tipo. Circa l’interpretazione data nelle note di stampa di una presunta “vittoria” di una parte sull’altra, ci preme sottolineare che semmai dovesse essere realizzato un ulteriore intervento edilizio a ridosso del fiume gli unici “sconfitti” sarebbero il buon senso, il sacrosanto principio di precauzione e la buona politica, quella capace di far prevalere gli interessi generali su quelli, pur legittimi, di una singola impresa e di un progettista”.

 “E’ bene ricordare” puntualizza la Consigliera regionale M5S Sara Marcozzi “che è ancora pendente il ricorso al TAR promosso dalla società Sile avverso il provvedimento emanato dal Comitato VIA lo scorso Marzo. A questo si aggiunga che le opere messe in campo dalla Società SILE, a cominciare dalle palancolature, stravolgono completamente l’assetto idrogeologico dell’area. Basti pensare che in caso di precipitazioni copiose l’argine costruito per proteggere l’area in cui dovrebbe sorgere il secondo centro commerciale dallo straripamento del fiume potrebbe causare l’allagamento delle strade e delle aree al di fuori del centro commerciale. Una variazione che di fatto muta completamente la mappa del Piano Stralcio di Difesa dalle Alluvioni. Per questo chiederemo all’Autorità di Bacino di verificare se le novità a livello strutturale adottate dalla società Sile abbiano modificato l’assetto idrogeologico relativo alle mappe del PSDA e ai relativi rischi di alluvione con considerevoli rischi anche relativamente all’uscita dell’asse-attrezzato a Chieti Scalo”.

 “Nonostante ogni anno alluvioni ed eventi atmosferici continuino a mietere vittime e danni, la politica di coloro che sono al governo della regione e amministrano il Comune di Chieti sembra disinteressarsi alla prevenzione concreta. Ricordo a chi è al governo dei diversi livelli istituzionali, che Megalò è stato inserito nel dossier elaborato da Legambiente fra i dieci edifici più pericolosi d’Italia. Si tratta di un classico esempio della scarsa attenzione che governi di centro-destra e di centro-sinistra hanno avuto verso la prevenzione del rischio idrogeologico. Il M5S al governo non avrebbe mai permesso quel tipo di insediamento su un area cosi fragile dal punto del rischio idrogeologico, ne tanto meno avrebbe mai permesso il proseguo di questo inutile e pericoloso secondo centro commerciale” conclude Marcozzi.

 “Il M5S sta proseguendo la verifica dell’iter autorizzativo delle relative scadenze che sembrerebbero mostrare lacune e criticità” aggiungono i Consiglieri comunali M5S Argenio e D’Arcangelo “Manteniamo alta l’attenzione su un progetto dannoso sia dal punto di vista ambientale che economico-sociale”.

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