Ortona. “Il problema della siccità, che nelle ultime settimane sta flagellando il settore agricolo e sta mettendo in ginocchio migliaia di operatori del settore, necessita di soluzioni straordinarie, rapide ed efficaci da parte del governo nazionale”. Così Angelo Di Nardo, esponente del centrodestra nel Consiglio comunale di Ortona, in merito ad una delle principali emergenze di questo periodo.
“Anche ad Ortona, tra gli addetti del comparto, si respira un clima di sconforto e tensione, che ha finito per dare vita ad una vera e propria ‘guerra’ per il prelievo dell’acqua ad uso agricolo – prosegue Di Nardo – una ‘guerra’ senza esclusione di colpi, che è frutto di una situazione effettivamente insostenibile, e che tuttavia non può e non deve trascendere in pratiche illegali”.
Al riguardo l’esponente del centrodestra ortonese tiene a ricordare “agli amici agricoltori che la normativa regionale disciplina i procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica, di riutilizzo delle acque reflue e di ricerche di acque sotterranee. In sostanza chiunque volesse ottenere una concessione di derivazione di acqua pubblica può farlo compilando un’apposita domanda”.
Nel testo del decreto si legge infatti che “il procedimento per il rilascio di concessione può essere avviato, su istanza di parte, con la presentazione, in doppio originale, della domanda al Servizio Procedente della Regione oppure della Provincia nella cui circoscrizione sono ubicate le opere di presa”.
Nello stesso testo si rende noto che “la domanda può essere presentata da chiunque (persone fisiche, in forma singola o associata, e persone giuridiche di diritto pubblico o privato) abbia necessità di utilizzare acqua che richiede licenza o concessione di derivazione. Il richiedente che, per soddisfare il fabbisogno idrico connesso all’attività, necessita di più opere di presa, anche concernenti diverse fonti di prelievo (acque superficiali, sotterranee e sorgive) è tenuto a presentare un’unica domanda di concessione purché l’utilizzazione delle risorse idriche sia finalizzata all’approvvigionamento della stessa unità”.
Di Nardo, in conclusione, invita tutti “a tenere a mente che, tutti coloro che arbitrariamente e autonomamente provvedono a derivare acque senza averne titolo autorizzativo, rischiano di incorrere in pesanti sanzioni amministrative”.