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Elezioni Chieti, Paolo De Cesare inaugura il proprio comitato elettorale in centro storico

Chieti. Candidati, coordinatori delle liste e soprattutto un gran numero di sostenitori (ai quali sono state consegnate come gadget confezioni monouso brandizzate di gel igienizzante e salviette) hanno partecipato questa mattina all’inaugurazione del comitato elettorale del candidato sindaco Paolo De Cesare.

Dopo la cerimonia del taglio del nastro – rigorosamente neroverde – De Cesare ha ringraziato tutti i presenti, tenendo a precisare che questo comitato, situato di fronte alle Poste Centrali di Via Spaventa, precisamente al civico 1 di Via Priscilla, sia “la nostra casa, il luogo in cui incontrarci e darci, darmi forza per questa sfida in cui gli altri candidati hanno i partiti al proprio fianco, io invece ho voi. Voi siete la città, voi siete quelli che sono stati troppe volte dimenticati nel corso degli anni. Da qui voglio partire, dalla gente. Quella stessa gente a cui il mio progetto civico non prometterà mai, e dico mai, il libro dei sogni, bensì azioni concrete e sostenibili.”

In merito alla strategia con cui condurre la competizione elettorale De Cesare, oltre ad aver annunciato l’apertura nei prossimi giorni di un comitato anche a Chieti scalo, ha precisato che “a breve condivideremo il nostro programma di governo e di buone prassi civiche, frutto di un lavoro collegiale per il quale è stata costituita una task force composta da professori universitari, autorevoli professionisti e grandi personalità della città e non solo.

Vogliamo riorganizzare la macchina amministrativa per renderla contemporanea, efficiente e sempre più al servizio della comunità, vogliamo ricucire le periferie al centro storico e valorizzarne le caratteristiche migliori, vogliamo creare un progetto organico per gli ambiti produttivo ed industriale, dunque per l’occupazione: crediamo fortemente nel rinnovamento, e siamo consapevoli di poterlo realizzare.”

Dopo De Cesare, il coordinatore di Azione Politica Luca Maccione ha espresso la propria soddisfazione affermando: “Ho l’onore di combattere quella che in 3000 anni di storia ritengo sia una delle battaglie più difficili ed importanti per la nostra città, quella contro il definitivo ed irreversibile declino assoluto. Questa ritengo sia un’occasione imperdibile per noi, per dimostrare che insieme possiamo vincere questa sfida, la quale ho il piacere e l’orgoglio di condurre insieme a Paolo De Cesare.

Paolo ha un amore ed una passione sconfinati per il nostro capoluogo, ed in lui ho trovato tantissime capacità, tra le quali quella rarissima di saper essere leader al fianco e non sopra gli altri, elementi fondamentali per centrare l’obiettivo e darci tutti un futuro migliore”.

Immancabile il richiamo alla coesione sociale da parte di Giustino Angeloni, coordinatore, fondatore e candidato de ‘La Teatinità’, il quale ha trattato il tema in questi termini: “La differenza tra noi e gli altri è che noi le cose le faremo davvero, ed abbiamo una coerenza indiscitubile nel rimarcare il comun denominatore più forte di tutti: il sentimento per la città. Un’energia perpetua che ci porterà a fare grandi cose, perchè noi siamo civici e liberi.”

Riprendendo la parola, De Cesare ha condiviso “le sollecitazioni, gli inviti e le proposte politiche da parte di moltissimi affinchè mi tirassi indietro, ma io ho risposto sonoramente ‘No grazie!’. E sono ora qui, con voi, per vincere questa sfida utilizzando la forza devastante della squadra ed il senso di appartenenza alla stessa; che ci sia di esempio e di sprone la vittoria calcistica nel derby del 2001 tra Chieti e Pescara, quando al Guido Angelini trionfammo per 1 a 0 dominando una partita in cui tutti i pronostici attribuivano una vittoria scontata per il blasonato undici biancazzurro. Ora, come allora, dimostreremo che la voglia di riscossa, la voglia di ridare vita alla città, sconfiggerà le corazzate dei partiti: a partire da Di Stefano, che in 20 anni di ruoli politici non ha mai fatto nulla per il territorio comunale, passando per Di Iorio, frutto di un accordo di palazzo tra schieramenti avversi, per arrivare a Ferrara, il quale ha la mia incondizionata stima personale ma che ahilui è rappresentante di una minoranza poco determinata e carente di incisività.

Il tempo è ormai scaduto, abbiamo bisogno della vostra fiducia per costruire qualcosa di nuovo, di bello, di grande.”