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Chieti, Polo Civico: ‘Voto su Teateservizi non deve mettere confusione in maggioranza e nell’azione di governo’

Chieti. “Non crediamo affatto siano utili e costruttive per la Cittá le inopportune dichiarazioni sulle alchimie aritmetiche poco politiche di Iacobitti junior, le quali vorrebbero descrivere immaginifici scenari di possibili nuove maggioranze all’interno del consiglio comunale dopo la votazione sulla irregolare delibera senza pareri relativa all’approvazione del piano concordatario di Teate Servizi” cosí i capigruppo delle civiche ‘Chi Ama Chieti’ e ‘Chieti C’è’ Silvia Di Pasquale e Vincenzo Ginefra, i quali si appellano al senso di moderazione e di realtà: “La nostra posizione sul tema, come dichiarato piú e piú volte, è chiara: il piano concordatario, cosí come presentato, metteva a repentaglio il piano di riequilibrio dell’Ente, come rilevato dai Revisori e dalla Corte dei Conti.

Noi siamo parte di una maggioranza che è la sintesi di un accordo politico sancito durante le elezioni, un accordo alla pari preso sulla base della chiarezza e della lealtà, ma ancor prima orientato sulla tutela e la salvaguardia dell’Ente, per cui rimandiamo al mittente allusioni e perifrasi su malumori ritorsivi ed immotivati.

Il segretario cittadino del PD, invece di concentrarsi su ‘aperture a tutte le forze politiche’ farebbe bene a lavorare per consolidare la sua compagine consiliare, passata da 5 eletti a 3, e a non complicare ulteriormente le cose con personalistiche e autoreferenziali dichiarazioni su fantasiosi scenari, dimenticando che Ferrara fa il sindaco anche grazie ai voti del Polo Civico. Si preoccupasse piuttosto di capire i motivi che hanno spinto uno dei suoi a non votare la delibera, e se i vertici de partito ne fossero edotti, oltreché ad aiutare il sindaco ed i propri assessori a produrre provvedimenti corretti e attuabili nell’interesse di tutta la Città, e non solo per ottenere un facile plauso tra chi giustamente è interessato. Noi, è bene precisarlo, non accettiamo atti di forza nè minacce, perché non ne facciamo e non fa parte del nostro costrutto politico.”