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Politica Chieti

Chieti, mozione Stop 5G alla Camera

Chieti. Il 7 ottobre si voterà alla Camera la mozione sul 5G presentata da Sara Cunial insieme ai colleghi Veronica Giannone, Gloria Vizzini, Silvia Benedetti, Manfred Schullian. Per questo il Gruppo STOP 5G di Chieti, attraverso la portavoce Gemma Reggimenti, ha inoltrato a Sindaco, Consiglieri ed Assessori della città, l’ invitoa richiedere ai rispettivi rappresentanti politici alla Camera, di esprimere, in quella sede, una posizione in linea con quella assunta dall’amministrazione teatina il 27 settembre.

 Si tratta di una mozione supportata da milioni di italiani, da evidenze scientifiche e dal parere di autorevoli esperti, nazionali e internazionali, in linea con il lavoro svolto da altri diversi Stati e amministrazioni.

 Nel testo che sarà presentato alla Camera si impegna il Governo ad adottare iniziative per sospendere qualsiasi forma di sperimentazione tecnologica del 5G nelle città italiane, in attesa della produzione di sufficienti evidenze scientifiche per giudicarne l’innocuità; a promuovere uno studio sugli effetti biologici delle radiofrequenze 4G e 5G presso un ente indipendente e privo di conflitti d’interessi con l’industriaa mantenere gli attuali valori limite di legge nella soglia d’irradiazione elettromagnetica; ad adottare iniziative per minimizzare il rischio sanitario; ad adottare iniziative per integrare i contratti d’asta da stipulare e/o già stipulati con l’industria aggiudicataria delle nuove bande 5G con l’inserimento di una clausola per un contributo economico con finalità risarcitoria per eventuali danni cagionati alla salute della popolazione; ad adottare iniziative per istituire una commissione di vigilanza permanente, indipendente e scevra da conflitti di interesse, per il monitoraggio degli effetti dei campi elettromagnetici; a promuovere la ricerca di tecnologie più sicure, meno pericolose ed alternative al wireless come il cablaggio ed altri; a farsi promotore, in sede comunitaria, di una revisione complessiva di tutta la normativa europea relativa alla protezione della salute pubblica dalle radiazioni non ionizzanti ispirata alle raccomandazioni della «Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (Icnirp)” in evidente conflitto di interessi causa riconosciuti legami con le lobby delle telecomunicazioni.

 Confidiamo, perciò, che il 7 ottobre il voto in aula sia unanime e confermi quella linea della cautela che in numero sempre maggiore le amministrazioni locali stanno seguendo a tutela della salute dei cittadini e dell’ecosistema.