“Così riusciamo a curare e sostenere a costo zero per l’utenza 50 persone che hanno bisogno di aiuto”
Chieti. Conferenza stampa congiunta stamane con il Comune di Francavilla per la presentazione del progetto di integrazione del supporto digitale e in presenza per la prevenzione e l’assistenza nelle patologie neurodegenerative della terza età. Si tratta di un progetto che unisce le due Amministrazioni comunali e quella di Casalincontrada e che verrà realizzato grazie al coordinamento dell’A.P.S. La Cura Del Tempo Onlus, con la collaborazione di CNA di Chieti, l’associazione Pierluigi Natalucci di Pescara, il Sigaro di Freud organizzazione di psicologi per la comunicazione online. I dettagli sono stati illustrati dal sindaco Diego Ferrara e dall’assessore Mara Maretti per l’Amministrazione di Chieti e dall’assessore Leila Di Giulio e dal presidente del Consiglio comunale Francesca Buttari per Francavilla, nonché dai referenti del progetto.
“Ringrazio tutte le associazioni che stanno collaborando – così il Sindaco Diego Ferrara – in questa fase pandemica ho potuto constatare di persona, facendo i vaccini domiciliari, quante situazioni di solitudine e problemi ci siano nella popolazione anziana, che non dipendono da situazioni economiche. Le patologie come l’Alzheimer sono sempre più in crescita, ci dicono i dati, quindi questo progetto ci aiuta non solo a conoscere la situazione, ma a intervenire. Un’azione perfettamente in linea con il nostro programma di mandato che conferisce massima l’attenzione al sociale e alle vulnerabilità. Altra forza del progetto è la sinergia fra enti, in modo che si possa arrivare a cittadini che altrimenti non potremmo raggiungere e fra enti e associazioni del terzo settore, che in molti casi sono il nostro braccio operativo e lo fanno al meglio”.
“In questi anni di pandemia non ci siamo mai fermati, nel nostro operato ci siamo interfacciati con tante esigenze e bisogni, fra cui quello sempre più emergente dell’assistenza a persone con demenze e il sostegno ai famigliari – dice Dario Mangipinto, presidente Cura del Tempo – Con l’aiuto di personale e volontari da 4 anni offriamo servizi più che specializzati che vanno dall’assistenza domiciliare al sostegno psicologico ai caregiver e attività di informazione alla cittadinanza. Attività che abbiamo potuto fare a costo zero per gli utenti nel 2021 grazie al progetto “I colori della mente”, che si è aggiudicato fondi pubblici e ci ha consentito di assistere 30 famiglie fra persone con demenza e i caregiver. Nel 2022 abbiamo vinto anche il secondo progetto “Digital Care” che sulla scia del precedente porta avanti anche un’attività di digitalizzazione dei servizi, formazione e informazione”. “Con il nuovo progetto vengono integrate le attività di stimolazione e valutazione cognitiva, sulla persona interessata e le persone che gli stanno attorno – precisa Stefania D’Annunzio, coordinatrice delle attività – Dopo questa fase di presa in carico si partirà con attività specifiche: le sessioni di stimolazione cognitiva che vengono svolte a domicilio e altre attività fra cui colloqui psicologici. Per l’aspetto digitale abbiamo il supporto di una equipe multidimensionale con varie figure che vanno dal neurologo al neuropsicologo, insieme a farmacisti, nutrizionisti e anche esperti in sicurezza abitativa, figure professionali che prestano la consulenza cercando di migliorare la qualità generale della vita delle persone prese in carico. Questo avviene sia in presenza, sia online: cerchiamo infatti di garantire una continuità dell’assistenza attraverso gli strumenti digitali, come internet e un applicativo che ci consente di fare un monitoraggio e una comunicazione costanti delle persone seguite e delle famiglie. Spesso il rapporto con gli strumenti digitali è un po’ complesso, per superarlo abbiamo previsto l’attività di un gruppo di volontari coordinati da una psicologa come mediatori digitali. Il progetto si conclude a giugno e contiamo, visti i tempi stretti, di raggiungere più persone possibile con la collaborazione delle Amministrazioni del territorio e delle associazioni del terzo settore coinvolte”.
“Siamo parte di un progetto ad elevata integrazione socio-sanitaria – così l’assessore alle Politiche Sociali e Digitalizzazione Mara Maretti – e anche di vera transizione digitale, perché ci consente di arrivare alle categorie più fragili che a causa del divario digitale restavano tagliate fuori. Per questo lo sosteniamo con grande forza e cercheremo di dargli un orizzonte più ampio, come abbiamo fatto con il primo progetto, che prosegue grazie al 5 per mille. È necessario farlo perché queste attività vanno a colmare un gap della programmazione sociale e territoriale, visto che non abbiamo risorse impegnate su servizi specifici e su patologie degenerative e questi progetti ci serviranno anche per la missione 5 del PNRR. Non solo, saranno fondamentali per il prossimo piano sociale distrettuale, per questo puntiamo a portare i progetti in un sistema di programmazione strutturato. Abbiamo l’occasione di sperimentare una proficua collaborazione a tale scopo, una sinergia che ci consente di intervenire nelle situazioni più problematiche in modo integrato e, soprattutto, specializzato”.
“Le associazioni sono da rispettare e sostenere assolutamente per i lavori che fanno a sostegno dei Comuni – così Leila Di Giulio assessore al Sociale a Francavilla – Non abbiamo un’organizzazione volta a sostenere e approcciare il mondo delle demenze e delle malattie degenerative, per questo siamo lieti di essere nel progetto e collaboreremo alla sua riuscita e alla sinergia necessaria a dare risposte alla comunità. La digitalizzazione è un a modalità essenziale per stimolare e contattare le persone e la pandemia ci ha dato occasione di intervenire in questi ambiti in maniera più performante, altrimenti una fascia di popolazione sarebbe rimasta isolata”.
“Queste pratiche ci aiutano a dare servizi all’altezza degli interventi necessari – aggiunge Francesca Buttari, presidente del Consiglio Copmunale di Francavilla con delega alle Politiche Europee ed ex assessore al Sociale – si interviene sulla qualità della vita dell’anziano che è un tema centrale vista l’età della nostra popolazione. Il covid ha messo in luce il limite del nostro sistema sanitario, molto ospedalizzato e poco centrato sulle cure domiciliari. L’uso delle tecnologie ha reso forti alcuni pezzi della popolazione e più deboli altre. Infine la specializzazione è importante, perché le azioni vanno in tal senso e gli ambiti presto agiranno per segmenti, con questo progetto saremo preparati e più efficienti. Per noi è importantissimo avere interlocutori competenti su questioni specifiche e il servizio sarà migliore in questo modo”.
“La sfida – chiude l’assessore alla Sanità di Chieti Fabio Stella – è quella di portare avanti progetti che siano in grado, proprio per la specializzazione di cui sono portatori, di poter avere una strada che continua. Una strada che serve ai Comuni per arrivare alle persone e che serve anche al terzo settore per poter esercitare le proprie competenze. Con il PNRR sarà questa l’indicazione principale, unire le forze per rendere capillari servizi e azioni. Noi siamo su questa strada”.