Chieti. Arcigay Chieti – Sylvia Rivera propone ai candidati sindaci e alle candidate sindache, in vista del voto comunale del 3 e 4 Ottobre che interesserà le città di Francavilla al Mare, Lanciano e Vasto una piattaforma di richieste sottoscrivibili volte a garantire pieni diritti e visibilità per le persone LGBTI+.
Le campagne si chiamano “FrancavillaalMareArcobaleno”, “LancianoArcobaleno” e “VastoArcobaleno”.
Le nostre amministrazioni comunali devono dare visibilità alle soggettività LGBTI+ riconoscendole come parte integrante del tessuto sociale del proprio territorio e devono allo stesso tempo riconoscere la presenza nello stesso tessuto delle Famiglie Arcobaleno. Un/a Sindaco/a deve rappresentare tutti i suoi cittadini e tutte le sue cittadine, promuovendo e creando una città aperta rispettosa delle differenze, una città fatta di rispetto e di arcobaleno di corpi e soggettività.
In qualità di comitato Arcigay operante nella provincia di Chieti, per evitare che le città di Francavilla al Mare, Lanciano e Vasto siano amministrate da un Primo Cittadino o una prima Cittadina non rispettoso/a di tutta la sua cittadinanza l’associazione si auspica che le candidature a questa nuova tornata elettorale siano trasversalmente coscienziose e preparate sui temi dell’uguaglianza e dei diritti.
Per questo Arcigay Chieti ha stilato un elenco di sei richieste da rivolgere ai candidati a primo cittadino delle città che andranno ad elezione il prossimo Ottobre.
Una piattaforma concreta, possibile e praticabile, su cui misurare la volontà reale della politica di farsi carico delle istanze delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali di Francavilla al Mare, Lanciano e Vasto.
Adozione di norme contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere attraverso l’adozione di due nuovi comma nel regolamento di Polizia Urbana che vietino di esporre immagini, organizzare manifestazioni riconducibili al regime fascista, ad altri regimi totalitari e a contenuti che vogliano comunicare e/o promuovere le discriminazioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di disabilità, di orientamento sessuale e identità di genere e di ogni altra discriminazione prevista dalla legge.
Adozione della neutralità di genere nel linguaggio usato dal Comune; L’uso di un linguaggio non sessista, inclusivo e rispettoso del genere in tutte le comunicazioni del comune (sito, avvisi, comunicati, documentazioni…) come applicato nel Parlamento Europeo, evita formulazioni che possono essere interpretate come di parte, discriminatorie o denigranti, perché basate sul presupposto implicito che persone con generi diversi abbiano ruoli diversi. Iniziare a intraprendere l’uso di un linguaggio equo e inclusivo (che è ancora in evoluzione), aiuta a combattere gli stereotipi di genere, promuove il cambiamento sociale e contribuisce al superamento della disparità di genere.
Costituzione del comune come parte civile nei casi di omolesbobitransfobia; Ogni attacco di stampo omobitrasfobico oltre ad arrecare un gravissimo danno alle vittime, alimenta lo stigma e i pregiudizi verso le persone LGBTI+ e a tutta la comunità. Per questo il Comune dovrebbe costituirsi parte civile in questi casi così da dare aiuto e sostegno concreto alle vittime e per contrastare culturalmente e legalmente omofobia e transfobia.
Patrocinio gratuito del comune agli eventi della comunità LGBTI+ di rilevanza culturale e sociale in particolare quelli legati alle date del 27 gennaio (Giorno della memoria), 17 maggio (Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia ), 1 dicembre (Giornata mondiale contro l’AIDS).
Azioni e iniziative volte a contrastare il bullismo omolesbobitransfobico: gli ultimi due anni di lockdown hanno aumentato gli episodi di cyberbullismo omolesbobitransfobico; la scuola deve essere una palestra improntata sul rispetto e sul riconoscimento delle diversità come tassello fondamentale delle nostre società. Pertanto richiediamo che il Comune si impegni nel contrastare il bullismo che i ragazzi e le ragazze gay, lesbiche, bisessuali, transgeder e non-conforming subiscono tra i banchi di scuola.
Riconoscimento di pari diritti e dignità di tutte le famiglie: nelle sue azioni di amministrazione il comune deve riconoscere la presenza nel proprio tessuto cittadino di famiglie che esulano dal sistema etero-patriarcale che vede nel concetto di famiglia unicamente quella eterosessuale. Anche la nostra comunità esige riconoscimento e pari diritti: richiediamo pertanto che l’amministrazione comunale riconosca pari diritti e dignità a tutte le famiglie: eterossessuale, arcobaleno, genitori single, allargate ecc.
Infine per le città di Francavilla al Mare e Lanciano si aggiunge anche la richiesta di adesione alla Rete Re.a.dy.
Adesione alla rete RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale. La rete è l’opportunità di uno spazio non ideologico di incontro e interscambio di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei Diritti Umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender.
Sei obiettivi per la città di Vasto e sette per le città di Francavilla al Mare e Lanciano concreti, applicabili anche a costo zero, per costruire un orizzonte fatto di autoderminazione, orgoglio e uguaglianza.
Attraverso la mail chieti@arcigay.it i candidati e le candidate sindaco/a possono far pervenire la loro sottoscrizione alla piattaforma Arcobaleno consultabile anche sul sito chieti.arcigay.it.
Dal 19 Settembre renderemo pubbliche le adesioni alla nostra campagna e monitoreremo le attività dei candidati sindaci e delle candidate sindaco sia durante questa campagna elettorale sia dopo le elezioni: la sottoscrizione delle piattaforme sono impegni presi con tutta la comunità.