Vicenda Bim Sangro – Acea, botta e risposta tra Marcozzi e Monaco

L’Aquila. Si è vicini ad un accordo per quanto riguarda il pagamento ai 60 Comuni del Bacino imbrifero montano (Bim) “Sangro” relativo alle annualità dal 2013 al 2016 dei sovracanoni derivanti dall’impianto idroelettrico di Sant’Angelo, situato nel territorio di Altino (CH), di cui è concessionaria l’Acea.

 In un summit svoltosi oggi a Roma – al quale hanno preso parte il Presidente Luciano D’Alfonso, il consigliere Alessio Monaco e i vertici dell’azienda – è stato deciso che a brevissimo termine si terrà in Abruzzo un incontro per siglare un’intesa con tutti i sindaci interessati. Acea si è detta pronta anche ad un investimento sul territorio con finalità turistiche.

 La vicenda nasce dall’approvazione della legge n. 228 del 2012 (art. 1, comma 137) ma ha avuto un’accelerazione nel 2016: i Comuni interessati – di cui 49 abruzzesi, 10 molisani e uno laziale – a febbraio avevano chiesto e ottenuto un incontro con il Presidente D’Alfonso per illustrargli la questione.

 Richiesta dal Presidente di un parere sull’argomento, il 14 aprile scorso l’Avvocatura regionale ha specificato che la suddetta norma si applica dal 1° gennaio 2013 a “tutti gli impianti di produzione superiori a 220 kW di potenza nominale media, le cui opere di presa ricadano in tutto o in parte nei territori dei Comuni compresi in un bacino imbrifero montano già delimitato”, dando così il via alla richiesta di corresponsione dei canoni.

 Il servizio Gestione e qualità delle acque della Regione Abruzzo ha quindi inviato all’azienda la diffida per il pagamento di quanto dovuto per le annualità 2013 (910.841,40 euro), 2014 (941.822,40 euro), 2015 (941.822,40 euro) e 2016 (942.751,83 euro), per un totale di 3.737.238,03 euro. L’Acea ha presentato ricorso avverso il provvedimento ma, con ordinanza del 25 ottobre scorso, il Tribunale regionale delle acque di Roma – competente per l’Abruzzo – lo ha respinto.

 “Sono più che fiducioso – ha commentato D’Alfonso – sul fatto che si possa arrivare velocemente ad un’intesa. Chi utilizza le nostre risorse naturali deve partecipare alla promozione del progresso economico e sociale delle popolazioni presso le quali si serve”.

 “Evidentemente i consensi del PD e del Presidente D’Alfonso stanno crollando a picco, tanto da spingerli a raschiare il fondo del barile attribuendosi meriti che non hanno. Gli unici meriti sono quelli di pochi sindaci coraggiosi, capitanati dal sindaco di Fallo, che si sono fatti carico della questione con determinazione, che non si sono voluti piegare alle prepotenze del colosso ACEA nè alla inerzia della regione e da soli si sono costituiti in giudizio per vedere riconosciuto quanto gli spettava da anni.” commenta Sara Marcozzi “Ricordiamo al Presidente D’Alfonso e al consigliere Monaco che i Comuni hanno chiesto per anni invano il loro intervento che pare essere arrivato solo dopo l’interessamento alla vicenda da parte del M5S che nell’aprile dello scorso anno depositò interpellanza e sollecitò la Regione.” Al fine di ristabilire la verità oggettiva sulla vicenda dei Comuni BIM Alto Sangro e sui sovracanoni dovuti da ACEA e per completezza di informazione è opportuno un breve riepilogo. Con l’interpellanza del 19 Aprile 2016 , Sara Marcozzi chiedeva al Presidente di Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, se e quando la Regione avrebbe diffidato, come peraltro previsto dal regolamento regionale, la Società ACEA al pagamento degli arretrati dei sovra canoni BIM ai piccoli comuni. Il M5S aveva sollevato la questione dei crediti maturati, 9 milioni in complessivo e quasi quattro milioni di euro solo per le annualità 2013 e 2014, dai 60 Comuni abruzzesi e molisani appartenenti al Bacino Imbrifero Montano del Fiume Sangro nei confronti di Acea spa. Regione Abruzzo, nel mese di aprile 2016, dopo un paio di giorni dal deposito dell’interpellanza del MoVimento 5 Stelle, diffidava Acea a pagare entro 30 gg quanto dovuto per l’utilizzo delle acque nell’impianto idroelettrico di Sant’Angelo, pena la decadenza della concessione. Acea spa, contro tale diffida, proponeva ricorso d’urgenza dinanzi il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche presso la Corte d’Appello di Roma coinvolgendo i 60 Comuni creditori con lo scopo di far dichiarare come non dovuti i sovracanoni che gli stessi Comuni avrebbero potuto utilizzare per opere ed infrastrutture in favore dei loro territori e dei loro cittadini. Con ordinanza del 25 ottobre 2016 il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche ha rigettato il ricorso presentato dalla potente multinazionale aprendo la strada al pagamento da parte di Acea spa di quanto dovuto ai Comuni delle aree interne abruzzesi-molisane. “Cosa abbia da rivendicare oggi il Presidente D’Alfonso e quali siano i suoi meriti nella vicenda è chiaro solo a lui!” conclude Sara Marcozzi. Link: http://www.movimento5stelleabruzzo.it/blog/interpellanza-del-19-04-2016-pagamento-sovracanoni-bim-arretrati-azioni-regione-abruzzo/

 Così replica il consigliere regionale Alessio Monaco: “La consigliera Marcozzi cerca di auto-attribuirsi la paternità di un’azione sulla quale è invece intervenuta con ritardo. Ma i fatti parlano chiaro: il Presidente D’Alfonso ha incontrato i sindaci del Bim Sangro il 27 febbraio 2016 – come evidenziato dalle foto presenti sul suo profilo Facebook e visibili da chiunque – ed ha successivamente investito l’Avvocatura regionale per avere un parere sulla questione. Parere che è stato emesso il 14 aprile 2016 e di cui un comunicato della Presidenza ha dato notizia il 27 aprile 2016. L’interpellanza della consigliera Marcozzi risale al 19 aprile 2016, quando il parere dell’Avvocatura era stato emesso e la questione avviata a soluzione. Dunque è incomprensibile la pretesa del M5S di auto-attribuirsi il merito di una vicenda che ha visto protagonista solo il Presidente D’Alfonso. Peraltro il sindaco di Fallo – da lei citato – si è occupato per anni della vicenda senza mai essere arrivato ad una soluzione”.

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